Il Comune di Recanati si prepara, diligentemente, a fare la sua parte. Il sindaco Fiordomo, nel presentare le linee del prossimo bilancio, annuncia un aumento dell’addizionale irpef che dallo 0,7 per cento attuale passerà allo 0,8, che è la cifra massima che è consentita per legge. A questa va sommato l’aumento considerevole della stessa imposta da parte della Regione Marche, con calcolo retroattivo dal 1 gennaio 2011. Ma la vera stangata, confessa Fiordomo, giungerà con l’introduzione dell’Imu. “Stiamo valutando, afferma il primo cittadino, quello che potrà essere l’impatto sulle famiglie recanatesi. Io avrei preferito una patrimoniale perché intervento di maggiore equità sociale. Con l’IMU andremo a colpire soprattutto la prima casa, quella che è una proprietà costruita con anni e anni di sacrifici. Una tassa che tutti i cittadini assimilano al Comune perché la riscuotiamo noi ma la cifra incassata in buona parte andrà a Roma per le casse dello Stato. Noi saremo gli esattori di Roma che nel frattempo ci taglia i trasferimenti.” Comunque, per alleviare al massimo il suo peso sulle famiglie recanatesi, l’amministrazione comunale sta studiando di applicare la tassa per la prima casa al minimo dell’aliquota con l’aggiunta di detrazioni per i cittadini in difficoltà o che magari hanno in piedi un mutuo da pagare. Ma per le altre abitazioni la batosta si farà sentire, e come. “Per la Tarsu, aggiunge Fiordomo, cercheremo di attestarci sul livello dell’anno scorso quando c’è stata una piccola riduzione rispetto al 2009 e 2010. Cercheremo, inoltre, di mantenere inalterate le tariffe dei servizi a domanda individuale e di preservare i servizi sociali pur nella consapevolezza che il dimagrimento dovrà essere complessivo in tutti i settori. Sarà, infine, effettuato un controllo rigoroso delle spese per l’energia elettrica, il calore e la telefonia. Ho già dato disposizioni in questa direzione perché ci sono ancora degli sprechi che vanno combattuti ed eliminati.” Fiordomo ha già chiesto alla maggioranza, e lo chiederà anche al Consiglio intero, di avere una grande responsabilità. “Noi dobbiamo, conclude Fiordomo, predisporre un bilancio vero, non dovranno più esserci artifici contabili, quei buchi che poi cerchiamo affannosamente di ripianare e ci inventiamo operazioni ardite o che negli anni successivi non si concretizzano lasciando disavanzi di milioni di euro. Dobbiamo valutare le disponibilità e, in base a queste, modulare i servizi e le attività.”