Sabato mattina il responsabile del dipartimento sanità delle Marche Alessio Ruta, il direttore generale ASUR Piero Ciccarelli, il direttore dell’area vasta di Macerata Enrico Bordoni, l’assessore regionale alla sanità Almerino Mezzolani, nonché l’assessore regionale alla famiglia Luca Marconi, hanno presentato il piano di ristrutturazione del nostro ospedale. È un progetto importante, ed ha lo scopo di rendere l’ospedale recanatese una struttura moderna e sicura, in grado di soddisfare le esigenze del territorio e di inserirsi in maniera determinante nella rete socio-sanitaria che si sta disegnando grazie alla creazione delle aree vaste. Il piano non prevede solamente il potenziamento delle nostre eccellenze, ma anche l’organizzazione di quei servizi che la struttura recanatese sarà in grado di offrire rispettando i criteri di “appropriatezza sanitaria”, ovverosia garantendo ai pazienti il massimo in termini di sicurezza, efficacia ed efficienza. Sono questi gli obiettivi principali che deve perseguire chi si occupa di sanità, come giustamente ribadito anche dal direttore Bordoni. Provo profondo sconforto per chi, privo della conoscenza reale dei fatti, o all’oscuro circa l’evoluzione della medicina nel corso degli anni, continua a ribadire che l’ospedale di Recanati sta morendo, senza peraltro aver mai presentato un proprio progetto alternativo. L’ospedale non muore, ma dovendosi adeguare al tempo che passa, si trasforma per stare al passo delle nostre reali esigenze: gli obiettivi sono stabiliti, e alle parole si sono già sostituiti i fatti concreti, come lo stanziamento dei fondi necessari per l’attuazione del progetto sia dal punto di vista medico che strutturale.