l’aiuto generoso per la vita

In sei anni sono riusciti a far desistere ben 25 donne dall’interruzione della gravidanza dando un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà economiche. Gianfranco Fuselli, presidente del “Centro Aiuto alla Vita” di Recanati, definisce questo un risultato straordinario per una associazione nata nel giugno del 2006 e che ha operato nel quasi totale silenzio, senza tanta pubblicità e visibilità mediatica.

“Il nostro più grande rammarico, infatti, dice Fuselli, è quello di non essere conosciuti adeguatamente nel nostro territorio, semmai avremo sicuramente conseguito ben altri risultati.” Insieme alla sua vice, Emanuela Camilletti, ed ad altri volontari, “troppo pochi per il tanto lavoro che c’è da fare”, hanno in questi sei anni aiutato decine e decine di donne a portare avanti la gravidanza seguendole dopo il parto per un periodo più o meno lungo, a seconda delle condizioni economiche e lavorative della famiglia.

“Abbiamo a nostro carico anche molte donne extracomunitarie che abitano all’hotel House di Porto Recanati, dice ancora Fuselli, che arrivano all’associazione chiedendo in giro sui possibili aiuti che possono ricevere. Vengono da noi per avere anche della semplice assistenza pre-parto, cioè per avere indicazioni sugli esami da eseguire. Purtroppo abbiamo constatato in più di un caso come a queste donne venga negata dagli sportelli dell’Asur l’assistenza più elementare perché da parte del personale non c’è, a volte, conoscenza dei diritti delle donne in gravidanza. Quasi sempre le seguiamo anche nella fase post-parto fornendo loro latte e pannolini che compriamo con i soldi che riusciamo a racimolare attraverso le feste  o con i due pellegrinaggi che organizziamo nel corso dell’anno.”

Attualmente le donne che vengono seguite sono una trentina, per la maggior parte extracomunitarie perché, spesso, le famiglie del luogo hanno un senso di vergogna nel confessare il proprio stato di disagio e povertà. Non mancano neppure casi di persone che chiedono aiuto e non ne hanno bisogno: “li scopriamo, aggiunge Fuselli, grazie al fatto che siamo collegati in rete con altre associazioni e con i servizi sociali del Comune. Scambiandoci i dati veniamo così a sapere se qualcuna è già in qualche modo assistita e quindi non ha bisogno di ulteriori aiuti.” 

Fra i casi recenti di aiuto più significativi Fuselli segnala quello di una coppia di sposi di Osimo, lui senza lavoro e lei, madre di due figli e ora in attesa di un terzo, decisa a ricorrere all’aborto. “Si sono rivolti a noi e nel giro di poco tempo siamo riusciti a trovare all’uomo un lavoro.” L’altro caso riguarda una madre di tre figli di Recanati, che grazie al Centro aiuto alla Vita, ha deciso di portare avanti la quarta gravidanza.

Il sodalizio ha  sede in via Calcagni, a fianco di uno studio medico, e lì avviene la raccolta di vestiti, farmaci, alimenti, come vasetti di carne e di frutta, passeggini e quant’altro che vengono distribuiti quando ce n’è la necessità. Generalmente i bimbi di famiglie povere vengono seguiti sino a un anno di vita. A fianco a questa realtà, si muove anche il Movimento per la vita, guidato dal medico sichiatra, Marco Buccetti.

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