Dimissioni in blocco di quattro consiglieri di minoranza del comune di Recanati. E’ un’ipotesi che sembra quanto mai reale quella posta dai consiglieri Antonio Baleani, Sabrina Bertini, Franca Galgano e Simone Giaconi dopo l’improvvisa convocazione del consiglio comunale di lunedì, nel quale è stato approvato il progetto per la scuola Beniamino Gigli.. I quattro consiglieri hanno chiesto un incontro al prefetto per presentare le anomalie procedurali relative alla convocazione del consiglio che aveva in oggetto un project financing del valore di circa 18 milioni euro in cui si concedono a tre ditte locali e alla Fondazione Ircer di Recanati, la messa in sicurezza dell’edificio della ex scuola Beniamino Gigli e la gestione di servizi socio-assistenziali per i prossimi 25 anni.
“Una convocazione d’urgenza – spiegano i quattro consiglieri – avvenuta sabato pomeriggio ad uffici comunali chiusi e con la relativa documentazione disponibile solo lunedì mattina, a poche ore dalla seduta consiliare fissata per le ore 18, senza il rispetto del termine minimo di 24 ore che la legge stabilisce per l’accesso ai consiglieri comunali alla proposta di delibera e ai relativi allegati. La richiesta di incontro – continuano nella spiegazione i consiglieri – ha avuto in oggetto anche la voluta paralisi della Commissione di controllo e garanzia dalla maggioranza che ha fatto mancare il numero legale in una seduta dove si sarebbe discussa l’anomalia dell’approvazione di un prg senza il contestuale adeguamento delle tavole, ancora non completato nonostante sia trascorso un anno dall’approvazione”.
Dunque, sembrerebbe che proprio alla luce di questi comportamenti che sono definiti “un impedimento allo svolgimento del ruolo politico assegnato agli eletti, che connotano anche la violazione del diritto alla partecipazione e alla funzione di controllo degli atti della maggioranza” potrebbe accadere quanto non è mai avvenuto a Recanati ovvero le dimissioni in blocco dei consiglieri di minoranza.
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