Chiede al Comune circa 500 mila euro per lavori fatti a Palazzo Venieri e si ritrova a doverne pagare 200 mila ….

E’ passata per il rotto della cuffia in Consiglio Comunale (9 consiglieri favorevoli su 17) la transizione fra il Comune e la ditta edile Aldo Cipolletta ponendo, così,  almeno per ora, la parola fine sulla vicenda del debito fuori bilancio di circa mezzo milione di euro che si trascina da molti anni. L’impresa aveva eseguito, nell’arco degli anni dal 2003 al 2008, lavori a Palazzo Venieri per conto del Comune senza alcuna pezza di appoggio, cioè determina dirigenziale o atto deliberativo, per una cifra importante di 475.894 euro. Compenso che la ditta si decide a richiede ufficialmente al Comune soltanto alla fine del 2011, presentando un computo metrico molto dettagliato che il Comune sottopone all’esame di un suo perito esterno, l'ing. Giovanni Guaitini di Macerata. La perizia conferma la presenza e l'utilità di alcuni lavori eseguiti a Palazzo Venieri (sede del Liceo Leopardi), però per un importo molto più basso, 171.153,19 euro. Cipolletta, titolare della ditta edile, sbianca in volto, confessa l’assessore al bilancio Antonio Bravi, ma accetta le conclusioni del perito del Comune. In aula il consigliere Susanna Ortolani del M5S domanda come mai l’ente pubblico concluda un accordo transattivo con un soggetto che si accontenta di un terzo della cifra richiesta, dopo aver tentato di incassarne 3 volte di più. Come minimo il fatto dovrebbe essere posto, suggerisce il consigliere 5 stelle, all’attenzione della Procura della Repubblica. Inoltre per quei lavori alla ditta viene riconosciuto un ribasso di solo il 10% quando sono stati affidati successivamente lavori ad altre ditte, sempre a Palazzo Venieri, con ribassi che superavano persino il 40%. Dov’è l’utilità dell’Ente Pubblico? Ma la storia non finisce qui. Nel frattempo la ditta vanta un debito nei confronti del Comune di circa 370 mila euro in virtù della convenzione urbanistica firmata nel 2008 per l'attuazione di un Piano di Recupero ad iniziativa privata in via Nazario Sauro: di questi 342.745,13 euro sono dovute per contributo di costruzione e oneri di urbanizzazione a cui si aggiunge, nel 2014, altri 28.800 per l'acquisto di un tratto di scarpata, limitrofa all'area interessata dal Piano di Recupero. Ecco, quindi, i termini della transazione: il Comune scomputa la somma che deve versare alla ditta di 171.153,19 euro, dai 350.000 che deve avere dalla stessa. I rimanenti, circa 200 mila euro, entreranno in parte (72.188,76 euro) scomputandoli dall'esecuzione di opere di urbanizzazione primaria (parcheggi e marciapiedi), a ridosso della costruzione di via Nazario Sauro, e in parte, per 128.203,18 euro, in contanti in quattro rate semestrali.

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