Altra puntata della vicenda Astea

Mentre a Recanati tutto tace ed ancora non si conoscono i nominativi dei componenti del Consiglio di Amministrazione di nomina recanatese in sostituzione dei dimissionari Maria Elena Sacchi ed Enrico Cacciagiù, il Sindaco di Osimo avrebbe indicato il segretario cittadino del PD nonché amministratore unico della Asso, azienda speciale del Comune di Osimo,  Fabio Marchetti quale Presidente del CdA dell’Astea in sostituzione di Mario Berrè, anch’egli dimissionario.

Finalmente qualcosa si è mosso dopo la diffida che la sottoscritta aveva inviato unitamente alla consigliera comunale di Osimo Maria Grazia Mariani alla società e a tutti i soci nonché al Collegio Sindacale di convocare subito l’assemblea per la nomina dei nuovi componenti del CdA.

E’ tutto a posto? Almeno per quanto riguarda la figura del presidente sembrerebbe di si visto che stando alle notizie che circolano la nomina sarebbe stata gradita a tutti i sindaci, Fiordomo per primo. Invece no. Perché, come già qualcuno ha evidenziato, la stessa consigliera Mariani ed il Movimento 5 Stelle, il sig. Fabio Marchetti sarebbe incompatibile a ricoprire tale carica essendo stato eletto consigliere comunale di Osimo (salvo dimettersi quando ha ricevuto l’incarico nella Asso) nella tornata elettorale del 2014. Opererebbe, infatti, l’inconferibilità di cui al disposto dell’art. 7 del decreto legislativo 39/2013 secondo il quale “a coloro che nei due anni precedenti siano stati componenti della giunta o del consiglio della provincia, del comune o della forma associativa tra comuni che conferisce l’incarico…..non possono essere conferiti: (…) d) gli incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico …..”

Ma siccome le vie del PD sono infinite, si trova subito la soluzione: il presidente non sarà più anche amministratore delegato e l’attività gestionale verrà svolta da un Direttore Generale da nominare tra le figure professionali presenti in Astea. Così non ci saranno problemi di inconferibilità dice il Sindaco Pugnaloni, forte di un parere dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.

Tutto chiaro? 

Invece no. Perché se qualcuno pensa che basta non dare deleghe al presidente per aggirare l’ostacolo e portare a casa la nomina non ha fatto i conti con lo Statuto dell’Astea.

Basta, infatti, leggere bene gli artt. 23 e 24 per capire che le cose non stanno proprio come vorrebbero far intendere  Pugnaloni ed il PD: l’art. 23 recita “Il Consiglio di Amministrazione è investito dei più ampi poteri per l’Amministrazione ordinaria e straordinaria della Società….” e l’art. 24  “Rientrano nella competenza esclusiva del Consiglio di Amministrazione e non sono delegabili i poteri e le attribuzioni relativi a: assunzioni e dismissioni partecipazioni…partecipazione a gare…assunzione di finanziamenti….rilascio di garanzie a terzi…. approvazione dei piani di investimenti…approvazione dei piani del personale, dei piani programma. …dei budget annuali e pluriennali…ecc.”

Se queste non sono funzioni gestionali che comportano l’inconferibilità dell’incarico che cosa sarebbero? E non essendo delegabili per espressa previsione dello Statuto come si può sostenere che un componente del CdA come il Presidente non svolga funzioni gestionali?

Ma a tutto c’è rimedio. La prossima mossa sarà magari quella di cambiare lo Statuto!!!! Che problema c’è.

Altro che rispetto delle quote rosa!!! Bisognava assicurarsi il controllo della società e chi meglio del segretario del proprio partito? E se passa la nomina di Marchetti anche Recanati potrà nominare qualche consigliere che sarebbe incompatibile ma non lo sarà perché non gli daranno alcuna delega?

Staremo a vedere. Come ho già detto le vie del PD sono infinite. Come sono infiniti gli incarichi, i costi inutili (senza deleghe cosa ci sta a fare il presidente?), l’incompetenza, l’arroganza.

Sabrina Bertini

Lista civica “In Comune”

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