Due nuove rotatorie a Sambucheto nella zona industriale mentre si chiude nel cassetto quella di Fontenoce

Ma servono realmente quelle due rotatorie in località Sambucheto? Il dubbio è risuonato più volte, l’altra sera, in consiglio comunale chiamato ad approvare l’accordo di programma fra il privato e  la Provincia, con il coinvolgimento del Comune di Recanati,  con il quale si vanno a realizzazione due rotatorie a distanza l’una dall’altra di poche centinaia di metri. Una lungo la strada provinciale ex S.S. 77 della Val di Chienti, in corrispondenza dell’attuale P.I.P. 2 (nuovo ingresso), e l’altra in corrispondenza dell’attuale accesso alla zona industriale di Sambucheto. Queste due opere sono state presentate come necessarie perché servono, ha detto il consigliere delegato Giacomo Galassi, a mettere in sicurezza una strada ritenuta molto pericolosa, rallentando, per giunta, l’ingresso delle automobili nell’abitato di Sambucheto.

Giustificazioni poco convincenti per i consiglieri di opposizione.  Intanto l’accordo, ha ricordato Giaconi della civica “Obiettivo Recanati”, prevede l’approvazione di una variante che permette il passaggio da attività artigianale a commerciale dell’area in cui insite il capannone del privato, “il Tiglio sas”. “Un errore gravissimo perché sappiamo come l’apertura di centri commerciali abbia creato posti di lavoro precari seguiti da chiusure e licenziamenti.” Ma l’aspetto paradossale è che la Provincia sottoscrive l’accordo con un privato per le due rotatorie mentre lascia nel cassetto il finanziamento, arrivato dallo Stato, che serviva per realizzare la rotatoria di Fontenoce, laddove la Strada Regina si interseca con la ex 77. “Eppure in quel bivio si possono contare in questi ultimi anni oltre 50 incidenti. Questo è il vero punto pericoloso per la circolazione.”  

Niente affatto convinta della bontà di queste due rotatorie è anche il consigliere Susanna Ortolani, M5S. “Io non ho fatto mai un minuto di attesa per uscire o entrare dalla zona industriale anche perché c’è una corsia di immissione. Per entrare ed uscire dalla Regina invece ci sono le code. Il Comune inoltre rinuncia a riscuotere le opere di urbanizzazione in cambio delle due rotatorie. Un quadro economico non ci è stato fornito ma facendo un calcolo approssimativo per una struttura commerciale di 2.500 mq gli oneri si aggirano sui 256 mila euro a cui va aggiunto  il 5% del costo di costruzione sul valore dell’opera per un ammontare complessivo di 350 mila euro.” Soldi che il Comune non incassa in cambio di due opere che insistono per giunta su due strade provinciali.

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