Oggi è una delle tante (quasi tutte) giornate di intensi impegni per i Sindaci della Provincia che si riuniscono per discutere di sanità e servizi e successivamente per l'Acquedotto del Nera. Questa sera sarò impegnato in una assemblea di quartiere a Le Grazie per la campagna d'ascolto. E' questo il ruolo del Sindaco: occuparsi di tutte le questioni che riguardano la comunità che amministra cercando in ogni modo di risolvere i problemi e di esaltare le potenzialita' del territorio con un atteggiamento positivo e di grande energia. Con questo spirito i Sindaci della provincia di Macerata, senza distinzione politica e partitica (centro sinistra, centro destra e liste civiche…) hanno lavorato per mesi per la gestione pubblica e unitaria dei rifiuti condividendo strategie e governance del Cosmari. Con questo spirito si è deciso per l'Ato, ovvero per la gestione dell'acqua, ee i colleghi sindaci hanno ritenuto che potessi dare un contributo (a titolo gratuito e volontaristico) affinchè questo bene pubblico fondamentale continui ad essere gestito dai nostri territori esaltando decenni di storia, professionalità, investimenti e accogliendo le complicate sfide della razionalizzazione, del risparmio e della necessità di superare la frammentazione e di avere un gestore unico su scala provinciale. Da sempre la gestione dei servizi pubblici viene effettuata con questo schema: si ragiona tutti insieme e insieme si trovano le soluzioni. Sorprende che chi ha portato avanti per anni questo giusto percorso ora lo critichi ferocemente facendolo passare come consociativo, personalistico o peggio ancora come frutto di ambizioni personali e di gruppo. Ritengo che le considerazioni del segretario provinciale del Pd Novelli siano non condivisibili, esagerate e frutto di una visione distorta del ruolo del partito che non è quello di dare ordini e di lanciare anatemi o minacce piu' o meno esplicite, ma quello di ascoltare, mediare, occuparsi dei reali problemi dei cittadini e non della difesa di poltrone e poltroncine. Molti Sindaci, nella loro libertà di coscenza e per l'esperienza maturata, ritengono che sulla gestione dell'acqua l'Ato unica regionale sia molto rischiosa in quanto potrebbe mettere in discussione l'autonomia del territorio, la sua capacità di decidere investimenti, politica tariffaria e tutto quello che si ritiene utile nell'esclusivo interesse dei cittadini amministrati. Difendere l'acqua bene pubblico e l'autonomia di un territorio significa usare atteggiamenti personalistici? E' questo il personalismo del quale sarebbero colpevoli i Sindaci Pd di Recanati, Macerata, Osimo e Filottrano, il Sindaco di Civitanova che pure ha espresso forti dubbi e quelli di altre aree politiche? Sono personalistici, nascono da una volontà di mettersi in mostra e di fare chissà cosa i Sindaci della Provincia di Pesaro- Urbino che hanno già espresso con un atto ufficiale votando all'unanimità il loro parere contrario all'Ato unico regionale? Con la dura posizione del segretario Novelli, avallata da una maggioranza silenziosa e omologata che aveva già emesso il verdetto di condanna prima di iniziare il processo, hanno anche smentito la presa di posizione (anche questa ufficiale), di altri Sindaci del territorio che fanno parte del Tennacola, ovvero i Sindaci di Monte San Giusto, Petriolo, Urbisaglia, Colmurano, Loro Piceno, Sant'Angelo in Pontano, Ripe San Ginesio e Penna San Giovanni che in una nota dell'8 aprile 2015 inviata a tutti i candidati Presidente della regione Marche esprimono "la netta contrarietà all'Ato unico regionale per il servizio idrico integrato". Siamo quindi in buona compagnia, Sindaci di tutte le aree politiche, ma sicuramente non siamo soltanto io e Carancini ma ci sono tanti altri Sindaci Pd del maceratese , del fermano e di tutta la provincia di Pesaro e Urbino. Sembra quindi che siano i vertici del partito a non essere in sintonia con i territori e sicuramente si tratta di un problema politico rilevante che dovrebbe far riflettere invece di lanciare accuse e anatemi fino a minacciare chissà quali provvedimenti per chi non si omologa al pensiero unico (deciso dai soliti noti nelle segrete stanze) al quale ha fatto riferimento il segretario regionale Comi. Molti Sindaci si tirano su le maniche e si sporcano le mani tutti i giorni. I Sindaci sono i primi riformatori e non accettano lezioni da chi con i propri atteggiamenti farebbe rabbrividire Matteo Renzi al quale dicono di ispirarsi. Il nostro territorio ha sicuramente commesso tanti errori, le nostre municipalizzate per decenni hanno vissuto le contraddizioni di un sistema spesso clientelare e non abbiamo saputo trovare le ragioni dello stare insieme e superare i campalinismi. Nonostante ciò quasi tutte le nostre municipalizzate sono sane, hanno i conti in ordine ed erogano servizi di qualità. Questa nostra ricchezza dobbiamo preservarla per il futuro mettendoci insieme su scala provinciale. Non vorremmo essere spazzati via da qualcuno catapultato nella nostra zona per via legislativa e per giochetti e accordi sotto banco che non hanno nulla a che fare con l'acqua e gli interessi dei cittadini. Mi auguro che questi spiacevoli battibecchi abbiano fine e che si possa tornare a lavorare per le cose serie.
;