AAa cercasi componenti cda Ircer che siano autorevoli, importanti e disponibili ai progetti del Comune

Sono trascorsi ben due mesi dalle dimissioni dell’intero consiglio di amministrazione della Fondazione Ircer che gestisce la casa di riposo, la casa alloggio di Villa Teresa e un importante patrimonio agrario, e non c’è nulla all’orizzonte che possa far ipotizzare una soluzione a breve della crisi. Una situazione paradossale che non ha spiegazioni plausibili se non nella difficoltà di trovare un accordo fra chi rivendica una piena autonomia della Fondazione e chi, come il Comune, rivendica, invece, il diritto di vincolare le scelte del nuovo cda agli obiettivi indicati da quest’ultimo, come la realizzazione del project financing per il recupero dell’ex scuola B.Gigli, chiusa orami da 6 anni.

Da indiscrezioni trapelate dal Palazzo sarebbe stato proposto un nuovo cda completamente rinnovato, ad eccezione del presidente uscente, Alfredo Moretti, che continuerebbe a svolgere questo incarico. Esso sarebbe composto da personaggi autorevoli, fra cui due pezzi da novanta: un industriale e un avvocato che hanno avuto in questi ultimi anni profondi legami con l’amministrazione comunale.

Ma allora perché il sindaco non procede all’ufficializzazione delle nomine? Gli ostacoli sarebbero sempre gli stessi: l’assicurazione che il nuovo cda possa operare in piena autonomia e che non abbia come condizione vincolante quella di impegnarsi economicamente per circa 3 milioni di euro per il recupero della scuola. Progetto che, strada facendo, ha finito per far crescere dubbi e sollevare una certa resistenza da parte dei consiglieri degli Ircer, sia quelli vecchi che quelli in procinto di nomina. Ecco il perché, a distanza di due mesi, la matassa non si sbroglia.

L’autonomia dell’Ente, che opera nel sociale, è stata sancita, d’altra parte, anche dalla Corte Suprema di Cassazione il 9 aprile del 2014 quando affermò che “i consiglieri di amministrazione sono nominati dal sindaco (e non dal Comune) di Recanati e l’articolo 10 dello statuto esclude comunque ogni rappresentanza…..”  Insomma, il sindaco nomina il cda e quest’ultimo non è rappresentante del Comune che, quindi, non può pretendere alcuna politica di indirizzo nella gestione dell’ente.

Sul ritardo della nomina del cda fa sentire la sua voce anche il consigliere di minoranza Sabrina Bertini che avanza il sospetto che “il Sindaco abbia qualche difficoltà a trovare persone disposte ad amministrare un ente secondo le direttive del primo cittadino recanatese.” Per la Bertini appare evidente che l’amministrazione comunale pretenda un supporto al settore socio assistenziale da parte degli Ircer senza preventivi contributi. “Anzi, è stata la Fondazione, e per essa i suoi ospiti, denuncia la Bertini, a doversi far carico di servizi per conto del Comune: basta pensare al Convivio e agli orti sociali.”

 

;

Lascia un commento