«Dare a Cesare quel che è di Cesare», dice un vecchio adagio, ma stavolta Cesare non è certo Salvini. Recentemente, nella pagina facebook della Lega Nord Padania, è apparso un manifesto, ripreso da un giornale online locale, dove si rivendica come «risultato delle dure lotte della Lega» i controlli a tappeto che stanno avvenendo all’Hotel House. Il post si chiude con una provocazione ideologica che tradisce ancora una volta l’unico vero intento di una politica che lucra sui problemi e millanta sulle soluzioni. Ebbene, l’ennesima operazione di polizia è il frutto del lavoro del «Tavolo per la Sicurezza e l’ordine pubblico», voluto con tenacia dall’ex Giunta comunale nell’estate del 2014 e che ha visto l’ex vice sindaco e assessore Lorenzo Ricetti partecipare a tutti gli incontri. Da quel tavolo è nato un comitato tecnico con l’obiettivo di dare esecuzione alle decisioni del primo. Fondamentale è stato il ruolo svolto dall’Ufficio Servizi Demografici, che ha raccolto, aggiornato, trattato e fornito i dati su residenti e domiciliati attraverso l’incrocio delle banche dati, e dalla Polizia Municipale, che ha assunto su di sé le verifiche sulle residenze e buona parte del lavoro di coordinamento con le altre forze dell’ordine. Le operazioni dovevano iniziare il 24 febbraio, poi sono slittate per ragioni a noi oscure, e non escludiamo che un motivo possa essere il capriccio inatteso di un europarlamentare di fare visita al palazzone. A maggio il primo blitz, pochi giorni fa il secondo e a seguire gli altri: «Inizieremo dai palazzoni», dicevamo, e abbiamo mantenuto la promessa. Avanti così caro Salvini, ma la prossima volta si risparmi le sceneggiate!
UNITI PER PORTO RECANATI
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