Armando Taddei il più riccho in Giunta, Andrea Marinelli il più povero in consiglio

Ormai quasi completata la pubblicazione dei redditi dei consiglieri e assessori della Giunta leopardiana. Mancano all’appello il consigliere di maggioranza (PD) Antonella Mariani e Susanna Ortolani, esponente in consiglio del Movimento 5 Stelle. In giunta la palma del paperone va all’assessore al turismo Armando Taddei (lista civica Recanati) che dichiara un reddito complessivo di 66.217 surclassando, così, anche il vice sindaco con delega al bilancio Antonio Bravi, che dichiara al fisco il reddito di 59.462 euro, e lo stesso primo cittadino con 41.816 euro, per lo più determinato dal suo incarico elettivo.

Segue, quindi, la componente femminile della giunta quasi a dimostrare quello che molte associazioni femministe denunciano da tempo, e cioè che le donne in Italia ancora guadagnano meno degli uomini. Tania Paoltroni, assessore ai servizi sociali e dipendente Asur, dichiara tra lavoro dipendente e carica elettiva 33.178 euro, poco meno l’assessore alla cultura Rita Soccio, nella vita insegnante, che dichiara un reddito complessivo di 31.438. Infine, Roberta Pennacchioni, delega al commercio con 29.755 euro.

Il geometra Mirco Scorcelli, capogruppo del PD, ricava dalla sua professione un reddito di 39.725 euro mentre il presidente del Consiglio, Massimiliano Grufi (UDC) percepisce complessivamente dal suo impiego e dal suo incarico politico la somma di 35.770 euro. In questa scala a scendere troviamo Antonio Baleani, pensionato, lista civica “Obiettivo Recanati” con un reddito di 31.375 euro a cui gli fa seguito il consigliere della lista civica “Recanati adesso” Sergio Bartoli, dipendente della Tecnostampa, con 25.921.

La disputa del più povero in consiglio, che sino ad oggi aveva visto protagonisti i consiglieri Enrico Fabbraccio e Carlotta Guzzini, viene definitivamente vinta dal presidente della commissione cultura, Andrea Marinelli, con un reddito di 6.066 euro a dimostrazione di quanto detto a suo tempo dall’allora ministro Giulio Tremonti che “con la cultura non si mangia” ma, conoscendo la profonda preparazione di Marinelli, si vive bene con se stessi e con gli altri.

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