In un momento in cui si fa un gran parlare di “affittopoli” romana siamo andati a vedere come è messo il Comune di Recanati su questo fronte. Gli ultimi dati pubblicati sul sito internet dell’Ente risalgono al 2013 e fotografano in maniera puntuale il suo ingente patrimonio sia d’immobili che di terreni e la situazione in termini di affitti passivi ed attivi. L’Amministrazione comunale conta nel suo patrimonio, oltre ad una miriade di terreni sparsi un po’ ovunque nel territorio comunale, circa 185 unità immobiliari e fra queste, naturalmente, ci sono le scuole, il palazzo comunale, il museo, il teatro, le chiese oltre ad un appartamento a Roma lasciatogli a suo tempo in eredità dallo scultore Giuseppe Pirrone.
Oltre a questi il Comune di Recanati nel tempo ha sottoscritto 23 contratti di locazione con privati e ditte per sue esigenze diverse: il più vecchio è quello stipulato nell’ottobre 1987 con l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero per l’immobile che ospita la scuola materna di Villa Teresa: 571 mq. per un canone annuo di poco meno di 31 mila euro. Il più oneroso, invece, è quello stipulato nel 2013 per il capannone ex FBT (ospita il magazzino comunale oltre ad alcune associazioni) per il quale corrisponde alla Fara Immobiliare un canone di 90 mila euro all’anno. Il resto sono alloggi affittati da privati o ditte edili per destinarli a famiglie disagiate: qui gli affitti pagati dal Comune vanno da un massimo di 7.200 ad un minimo di 3.700 euro.
Sull’altro fronte, quello delle locazioni attive, dove il Comune riscuote un affitto, l’Amministrazione ha 61 contratti di cui molti destinati a locazione di famiglie seguite dai servizi sociali comunali il cui canone di affitto varia dalle 1.094 alle 4.486 euro all’anno. Il resto sono associazioni e circoli o esercizi commerciali. Per i primi per molti si tratta di condividere la stessa sede nell’immobile dell’ex FBT come l’Enal caccia (180 euro all’anno), Sci Club (150), e il Circolo Filatelico e Numismatico (300), per altri porzioni più consistenti di quel capannone come il laboratorio di Tubaldi Stefano (13.104 euro all’anno) o il deposito di Capità (6.900).
C’è solo un partito, il PDL, che usufruisce di una sede pubblica in P.le Patrizie e paga 962 all’anno di locazione, gli fa compagnia una sola sigla sindacale, la CGIL, che per i locali di via Vogel corrisponde un canone di 4.038 euro. Affitti più consistenti li riscuote per il Campus “L’Infinito” a Sant’Agostino (64.504 euro all’anno) e per ospitare la caserma dei carabinieri (47.836).
Buono anche il canone di locazione per l’antenna Telecom in P.le Giordani: frutta all’anno 21.065 euro.
Sono cinque i bar/pizzeria ospitati nei locali del Comune: in via Aldo Moro (7.188), in P.le Europa (9.148), in piazza Leopardi (10.575), ai giardini pubblici (23.100) e al Colle dell’Infinito (7.179). Ben 34.500 euro all’anno paga di affitto la farmacia in piazzale Europa e 5.728 la libreria a palazzo Venieri.
Infine spicca un canone di locazione decisamente basso per un laboratorio artigianale in via Campo Boario: 836 euro all’anno.
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