Il giudice del lavoro del tribunale di Macerata da’ ragione alla Beta spa, che gestisce TVRS, rigettando il ricorso presentato nel 2013 da alcuni ex loro dipendenti, che avevano impugnato il licenziamento del 31 agosto 2013. Il 14 luglio scorso il giudice, sciogliendo la riserva, ha emesso la sua ordinanza e ha decretato “che la scelta dell'imprenditore dì cessare l'attività istituisce esercizio incensurabile della libertà di impresa e la constatazione di tale cessazione rende di per sé impossibile la richiesta di reintegrazione” avanzata dai ricorrenti. I giudici hanno valutato che dall'istruttoria orale è emersa pacificamente la prova della cessazione da parte della Beta spa di ogni attività di produzione di programmi televisivi e che, quindi, non è possibile disporre la reintegrazione nel posto di lavoro. Gli ex dipendenti, tramite il loro avvocato Mauro Buontempi del Foro di Ancona, esprimono “una cauta soddisfazione per quanto stabilito dal Giudice. Infatti, pur evidenziando il mancato rispetto dei tempi indicati dalla Legge Fornero, l'avvocato considera il contenuto dell’atto un primo significativo passo verso un pieno ottenimento di tutte le istanze dei propri assistiti. Inoltre, in attesa delle prossime fasi processuali il pronunciamento della Suprema Corte circa l'accoglimento delle richieste di risarcimento rende i sette lavoratori ragionevolmente fiduciosi nel buon esito del contenzioso.” Il licenziamento allora fu impugnato dalla metà esatta dei lavoratori che all'epoca erano alle dipendenze della Beta: cioè dieci su un totale di ventuno. Oltre ai sette ex lavoratori tuttora in causa, infatti, vanno registrati anche tre casi sfociati in una successiva risoluzione della controversia al di fuori delle sedi giudiziali. I Giudici hanno stabilito anche di compensare le spese tra le parti stante la particolarità della questione oggetto di esame.
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