Un consulente esterno speciale per la Recanatese, per risollevarsi arriva Maria Francesca Tardella

Per la Recanatese il primo rinforzo arriva fuori dal rettangolo di gioco. E' ormai noto che Maria Francesca Tardella, da qualche giorno ex presidente della Maceratese, è entrata nei ranghi della dirigenza giallo rossa. Il suo compito dovrebbe essere quello di consulente tecnico esterno, in pratica un collante tra la dirigenza, giocatori e mister. Un tassello che mancava da tempo all'ombra del colle, sopratutto dopo il matrimonio lampo con Gagliardini. Un segnale che probabilmente intende dare fiducia al progetto costruito questa estate con l'arrivo di Matteo Possanzini, il quale, malgrado la situazione difficile con il penultimo posto di classifica e con qualche giocatore con la valigia in mano, rimane saldamente al timone della squadra. La Tardella ha voluto conoscere staff tecnico e giocatori e potrebbe essere d'aiuto anche per la campagna rafforzamento in vista del mercato dicembrino di riparazione, considerata la sua decennale esperienza nel mondo del calcio sopratutto alla guida della Maceratese che ha portato dall'Eccellenza alle soglie della serie B nello spareggio perso con il Pisa di Gennaro Gattuso. Un feeling particolare quello che la lega a Recanati, visto che il suo papà è stato per tantissimi anni primario della chirurgia dell'ospedale Santa Lucia. Per tutti un grande professionista ma sopratutto un grande uomo. La Tardella ha anche particolari legami con il mondo imprenditoriale locale tanto che è stata piu' volte vista sulle tribune del Tubaldi a fianco di alcuni massimi esponenti. Nella speranza che il suo arrivo possa aiutare una risalita che per il momento appare ardua ma non impossibile considerato che la zona salvezza è a soli quattro punti, in città ci si domanda il motivo dello scarso pubblico presente alle gare casalinghe della Recanatese. Perplessità che sono state evidenziate da alcuni sportivi nel corso della trasmissione di approfondimento del lunedì in onda sulle frequenze di Radio Erre. Una situazione non certo nuova ma che sembra diventare sempre piu' cronica malgrado il bel pacoscenico della D, divenuto a tutti gli effetti il quarto campionato nazionale in ordine di importanza. Ci si domanda come mai,
 senza andare tanto lontano dal colle, a Castelfidardo o addirittura a Montefano che gioca in Promozione, la risposta del pubblico, anche in relazione al minor numero di abitanti, è nettamente superiore a quello che si vede al Tubaldi. La risposta è difficile ma a tal pproposito  è piu' che giustificato il progetto di creare con Possanzini un maggiore feeling con i giovani del territorio in modo da evitare spese inutili rispettando il budget e magari creando un maggiore interesse verso una squadra che sia piu' locale e all'insegna della crescita e valorizzazione dei ragazzi del posto.
 

 

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