Da Villa Colloredo sino a casa Leopardi Peter John Greenaway, uno dei più significativi cineasti britannici contemporanei nonché grande appassionato d’arte, ha percorso a piedi oggi l’intera città finchè all’interno del teatro Persiani ha vissuto l’esperienza del terremoto.
Nulla di nuovo per lui che ha lavorato molto in Giappone dove, ha confessato, “ho dovuto persino vivere l’esperienza di non vedere più dei bambini, che aveva scelto nel casting di un mio film, proprio perché purtroppo vittime del terremoto. Ma in Italia e in Europa è la mia prima esperienza e mi son chiesto se negli scritti di Leopardi ci sia una testimonianza di questo fenomeno.”
Dalla sua genialità dovrà nascere nei prossimi mesi un progetto per valorizzare, in maniera multimediale, le opere di Lorenzo Lotto, “un po’ quello che ha già fatto per il Cenacolo di Leonardo da Vinci riuscendo a trasformare un’opera in un film, ha spiegato il sindaco Fiordomo.”
Peter John Greenaway è da più di un anno che sta lavorando a questa idea, che fa parte del progetto presentato per la candidatura della città a capitale della cultura per il 2018, e “da lui, ha detto l’assessore alla cultura Soccio, è giunta anche la proposta di istallare delle sculture in vari punti della città per apprezzare meglio i suoi caratteristici angoli e i panorami mozzafiato.”
Continuando la sua passeggiata si è è incontrato fortuitamente con il noto sarto recanatese Nazareno Latini, “Nenè”. Anche se non riuscivano a comunicare, perché lui non parla italiano e Latini non parla inglese, si è stabilito subito fra i due un contatto cordiale e amichevole. Latini lo ha condotto nella sua sartoria poco distante, in via Roma, e nella sua abitazione ricca di quadri e di storia. Prima di andarsene il sarto ha impugnato il suo metro e i suoi gessetti per prendergli le misure per fargli uno dei suoi famosi abiti su misura pronto per quando Greenaway sarà di nuovo a Recanati.
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