A Recanati ancora si gioca, non solo d’azzardo ma anche con la salute dei cittadini.

Era il 28 settembre 2015 quando il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle protocollava una mozione riguardante misure a contrasto del gioco d’azzardo patologico. Il 30 Ottobre intanto, sempre il Movimento 5 Stelle, organizzava un incontro pubblico di sensibilizzazione per spiegare quali sono i rischi, i numeri, e quali le soluzioni e le misure che un amministrazione può prendere per contrastare questa grave patologia.

La mozione intanto non venne nemmeno discussa in consiglio comunale perchè il sindaco stesso chiese alla nostra consigliera di ritirarla perché non sarebbe stata accolta.

Sono passati 16 mesi e nessuna misura preventiva o repressiva è stata presa dal comune, ma il 17 febbraio 2017 l’assessore Paoltroni emerge dal sonno ludico-patologico per informarci che è stata scomodata la Società “TAXI1729” di Torino che ha realizzato una conferenza per le scuole basata sulla matematica del gioco d’azzardo. Il costo complessivo dell’iniziativa pari a € 2.281,40 il quale comprende l’onorario e le spese di trasferta dei relatori, (€ 1.870,00 + iva 22%).

La conferenza organizzata più di un anno fa dal Movimento aveva due relatori preparatissimi: un parlamentare membro della commissione permanente affari sociali ed un responsabile della associazione AMA di Macerata che da anni aiuta i dipendenti da gioco d’azzardo. Costo dell’iniziativa: 5 euro per l’affitto della sala conferenze.

Ma non dimentichiamoci che in Regione la legge per la lotta contro le ludopatie, dà ai comuni dei poteri che sono quello che chiedevamo con la nostra mozione del 2015, nonché la possibilità di individuare ulteriori luoghi sensibili nei quali le installazioni possono essere vietate.

Nessun regolamento o ordinanza sono stati emanati finora a Recanati, ci auguriamo che il supporto della Regione permetterà all’amministrazione – che da sola non è capace – di fare qualcosa di più concreto per combattere questa piaga sociale.

Il sindaco Fiordomo, che ama tanto citare i suoi colleghi di Roma Livorno e Torino, dimentica sempre di dire che loro, a pochi mesi dalla loro elezione, come primi provvedimenti hanno proprio limitato le istallazioni di videopoker e simili. A Recanati ancora si gioca, non solo d’azzardo ma anche con la salute dei cittadini. Incrociamo le dita.

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