16 agosto 2007: dieci anni fa moriva Franco Foschi

Sono dieci anni che è morto Franco Foschi, sindaco della città di Recanati dal 1960 al 1970, assessore alla cultura negli ultimi otto anni della sua vita, deputato dal 1968 al 1994, sottosegretario al Lavoro, alla Sanità e agli Esteri, ministro del lavoro durante il Governo Cossiga II e quello guidato da Forlani. Nel 1987, dopo la morte di Umberto Bosco, fu nominato presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, incarico che ha mantenuto sino alla morte. Per ricordarlo questa mattina alle 10,30 davanti alla sua tomba, nel cimitero comunale, si sono ritrovati i figli Nicoletta, Paolo e Gabriella (Anna era assente per motivi personali), gli amici di un tempo ( il suo ex autista Roberto Sabbatini, l’imprenditore Alberto Ottaviani, Elisa Cingolani, presidente del Moica regionale legata a Foschi anche da vincoli di parentela, Roberto Tanoni, dipendente da più di 30 anni del CNSL e il maestro Luigi Vincenzoni, nipote del tenore Gigli) e alcuni di coloro che con lui, magari su sponde diverse, hanno condiviso la passione per la politica e una profonda e sincera amicizia: Fabio Corvatta, attuale presidente del CNSL, e l’ex senatore del Pci, Paolo Guerrini. Alla cerimonia è stata presente anche una delegazione dell’Amministrazione Comunale composta dal vice sindaco Antonio Bravi e dall’assessore Tania Paoltroni. Fabio Corvatta ha  annunciato che la 14° edizione del Convegno internazionale leopardiano in programma a settembre sarà intitolata a lui e nel mese di novembre sarà organizzata una giornata in memoria di Franco Foschi dove sarà presentata l’ultimo libro scritto dal politico recanatese ma ancora mai edito, la storia di alcuni personaggi importanti della città. Antonio Bravi riferendosi proprio a Foschi e a Brodolini, la cui cerimonia di ricordo è avvenuta l’11 luglio scorso, nel sottolineare la valenza di questi politici della prima Repubblica ha aggiunto che addirittura dopo 20 anni dalla sua caduta “qualche rimpianto ce lo abbiamo perché, diciamocelo liberamente, il livello di certi politici attuali sicuramente non è quello dei politici di allora e l’augurio è che gli attuali abbiano il modo di riferirsi a quelli del passato.” E’ stato il momento dei ricordi personali ad iniziare dall’ex senatore Guerrini che vanta con Foschi “una relazione umana forte e anche di fronte a contrasti politici naturali non sono venuti mai meno il mio affetto e stima nei suoi confronti. Quando divenni sottosegretario al lavoro mi dette una mano per esercitare al meglio quell’incarico.” Luigi Vincenzoni ha ricordato alcuni aneddoti che lo ha legato alla sua famiglia ad iniziare dall’amicizia con sua zio Beniamino Gigli a cui Foschi ha dedicato un libro “la primavera del tenore”. “La nostra, ha detto, è stata un’amicizia nata dall’infanzia in quanto siamo coetanei.”

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