Pensiamo che oramai siano in molti a sapere che da tempo PAC sta cercando di indurre l’attuale amministrazione a trovare una soluzione per il palazzone multietnico, affinchè si riesca a riportare nei canoni della normalità una struttura che vive nella completa anarchia da molti anni. Difatti oltre ad ospitare persone oneste, al suo interno strisciano elementi che passano le loro giornate, spacciando, proteggendo prostitute o nel migliore dei casi nascondendo merci che poi candidamente, alla faccia delle ordinanze, espongono e vendono per il lungomare, danneggiando il commercio locale e l’immagine del paese. Ultimamente, però il nostro Sindaco, in un impeto di coraggio, ha finalmente deciso di dare una risposta a questa situazione, intimando alla struttura la messa in regola del sistema anti incendio, pena la dichiarazione di inagibilità della struttura. Tutto ciò, se da una parte ci stupiva perché in un recente consiglio Lei dichiarava che il coraggio era stato proprio quello di non dichiarare inagibile la struttura, dall’altra ci trovava pienamente d’accordo, perché oltre alla sistemazione delle elementari norme di sicurezza si provvedeva con questo gesto a far capire che come in tutti i condomini privati, gli inquilini devono provvedere al pagamento delle quote condominiali, utilizzabili al mantenimento della struttura stessa, ed era ancora più chiaro alla luce di quanto il Sig. Sindaco aveva scritto nella risposta ad un interrogazione da noi presentata relativa al palazzone multietnico, nella quale dichiarava rivolgendosi al nostro capogruppo: “ Lei è sicuramente a conoscenza che stiamo parlando di un condominio privato nella cui gestione nulla può la pubblica amministrazione. Se si attuassero ingerenze in quel condominio, sia pure per risolvere alcune problematiche di tipo strutturale o gestionale, dovremmo farlo in ogni condominio che presenta problemi simili, anche se di minore entità.”
Ora ci dica, come intende spiegare ai cittadini di Porto Recanati ed ai sui elettori che adesso invece con i soldi provenienti dalla regione e dunque PUBBLICI, si possa sistemare la struttura senza che nessuno dei suoi occupanti sborsi una lira?
Si ricordi che sempre lei ha sostenuto che gli abitanti dell’Hotel House inviano grosse quantità di denaro (si parla di circa 450.000 euro al MESE!!!!) nei loro paesi di origine e dunque ci chiediamo se una piccola parte di questi ragionevolmente potrebbero essere spesi per sistemare l’edificio in cui vivono.
Se per la sistemazione della struttura verranno usati soldi pubblici il segnale che invierà sarà chiaro a tutti gli occupanti:
continuate a fare come vi pare tanto a sistemare le vostre cose ci pensiamo noi.
No Sig. Sindaco. Questo non è giusto. Noi di PAC ci opponiamo fortemente a quella che Lei e gli amministratori regionali considerano una soluzione giusta. Questo significa mancare di rispetto a chi ogni giorno con coraggio e difficoltà vive nell’osservanza delle regole, lavorando onestamente e cercando di pagare tutto ciò che rientra nei propri doveri.
Infine Sig. Sindaco si ricordi che i soldi pubblici debbono essere utilizzati per il paese e per il bene di tutti. Per i bagni pubblici ad esempio, per sistemare l’arredo urbano carente ed obsoleto, per la sicurezza, per la promozione turistica.
Questa inopportuna spesa di denaro pubblico può avere un senso per chi, alla luce delle prossime elezione nazionali, è alla strenua ricerca di voti. Ma si ricordino che a Porto Recanati votano anche chi all’Hotel House non abita e certo non gradiscono sprechi di denaro pubblico.
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