Esattamente diciassette anni fa moriva all’età di 84 anni Rina Gigli, figlia del grande tenore recanatese Beniamino. La donna era malata da tempo ed è morta nella casa di riposo di Recanati, dove era ospitata da anni, che porta il nome di sua nonna Ester, madre del tenore. Mercoledì 30 agosto, a Recanati, nella cattedrale di san Flaviano, alle ore 21.15, si terrà in suo onore un concerto di musica sacra (ingresso gratuito) a cura del Centro Internazionale di Studi per il Belcanto Italiano "B. e R. Gigli". Il soprano Astrea Amaduzzi, accompagnata dal Maestro Mattia Peli, eseguirà la cavatina dall'Abigaille di Persiani, presentata per la prima volta in tempi moderni il 16 luglio scorso a Roma nella Basilica di Santa Teresa d’Avila. Amaduzzi è in questi giorni in città proprio per provare a San Flaviano in vista del prossimo concerto. “Oggi, ha scritto sul suo profilo facebook, si è realizzato un mio grande sogno! Cantare nella cantoria dove Gigli ha lasciato la sua firma e dove ha liberato la sua voce meravigliosa – da Recanati al mondo intero!” Rina Gigli era un soprano lirico e iniziò la carriera sulle orme del padre: fin da bambina fu avviata agli studi lirico-musicali negli Stati Uniti e fu allieva prediletta della celebre maestra di canto Rosina Storchio. Debuttò nel 1943 al Teatro Regio di Parma nella “Traviata” di Giuseppe Verdi al fianco del padre Beniamino. Nel corso della sua carriera fece tournee in tutto il mondo, interpretando specialmente opere di Puccini, Leoncavallo e Verdi. Molti i riconoscimenti ottenuti: nominata cavaliere della Repubblica del Portogallo, aveva ottenuto il premio Adele Ristori, il diploma della Croce rossa giapponese e nel 1998 l'allora presidente della Repubblica italiana, Oscar Luigi Scalfaro, l'aveva nominata Cavaliere dell'ordine al merito della Repubblica.
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