“Mi (s)vendo” Un’occasione persa

L’ex assessore al turismo dell’amministrazione Fiordomo Nino Taddei è intervenuto sulla delicata questione Ex Clarisse di Castelnuovo con una pioggia di critiche sugli amministratori comunali e presidente IRCER, attuale proprietario dell’immobile. Lo stabile, abbandonato da anni e visibilmente in degrado, si trova attualmente al centro di un dibattito tra i residenti del quartiere, amministrazione e fondazione, affinché l’IRCER trovi una soluzione per ristrutturare il complesso poiché nel proprio statuto è contenuto un articolo in cui si parla della Fondazione e dell’attività di “Amministrare e gestire e valorizzare i beni di sua proprietà, locatrice, comodataria e comunque posseduti”.

Nell’incontro “Non ti scordar dime. Quale futuro per le Ex Clarisse?” del 19 maggio sono state avanzate ipotesi di progetti rivolti a possibili investitori etici che nelle loro scelte di investimento utilizzino, in modo consapevole, oltre ai classici criteri economico-finanziari, altre variabili basate su principi etici e sociali. L’amministrazione da parte sua, qualora si presentino progetti concreti, ha promesso tutta la disponibilità possibile per superare la parte burocratica. Durante l’incontro il presidente Moretti ha esposto il probabile interessamento da parte della Fondazione Roma che ha costruito un villaggio Alzheimer, riqualificando la zona di un rione di Roma in degrado, prendendo come modello un centro olandese. L’Ing. Stefano Saltarelli ha dimostrato come siano stati trovati i finanziamenti per il recupero appena iniziato di un complesso edilizio residenziale, grazie ad un fondo d’investimento che ha creduto in questa operazione partecipata dalla Cassa Depositi e Prestiti. Il progetto DOM-US riconsegnerà alla città di Jesi un’area in stato di degrado e abbandono, completamente rigenerata con un social housing di alta qualità con nuovi servizi di quartiere, alloggi sociali, una struttura socio-sanitaria e uno spazio da utilizzare come luogo di riunione, divertimento e svago a disposizione della comunità. QUESTO NON E’ UN SOGNO, E’ REALTA’. Si sta attuando non lontano da Recanati ed è un esempio di come, se si hanno capacità e soprattutto volontà, i sogni si possono realizzare. 

Tutto questo per l’ex assessore Taddei sono soltanto fiumi di parole fatte da tutti gli esponenti politici presenti in quell’occasione e cita le parole della canzone Mi vendo di Renato Zero “io vendo desideri e speranze in confezione spray”. Secondo la sua dichiarazione “Oggi è molto più economico ed efficiente per chi deve investire realizzare strutture ex novo e non ristrutturare vecchi edifici, per giunta incastonati fra le altre case. L’ottica dell’investimento è quella del guadagno immediato.” Quindi la soluzione qual è? Aspettare che l’edificio crolli del tutto per poi svenderlo a qualche palazzinaro di turno? Quale futuro per i residenti delle case popolari annesse al complesso che lamentano scricchiolii e cadute di calcinacci? O sono troppo “ordinari” perché siano presi in considerazione? Non era Taddei l’inventore del brand “ Recanati città del buon vivere”? Come viene valutato il benessere di una persona?

La ricchezza vera non dipende solo dai soldi in termini quantitativi, ma da come si vive in termini qualitativi. Quindi il “Mi vendo” appioppato ai vari assessori e presidenti, suona meglio come un “Mi svendo” per liquidare il problema delle Ex Clarisse in modo spicciolo e banale incoraggiando la rinuncia e aver perso l’occasione di indicare una via alternativa. A questo punto il brand “Recanati città del buon vivere” è solo retorica da salotto.

 

Nikla Cingolani

 

;

Lascia un commento