Ubuntu contro il razzismo: questo il nome dello scambio culturale che il Centro Fonti San Lorenzo di Recanati ha coordinato e organizzato dal 10 al 19 settembre a Macerata, all’interno del programma europeo Erasmus Plus finanziato dall’Agenzia Nazionale Giovani. Un’esperienza unica e travolgente per 44 ragazzi provenienti da Italia, Spagna e Portogallo.
Ubuntu è un termine di lingua africana che significa “io sono ciò che sono in virtù di ciò che tutti siamo”, e sta a indicare un modo di vita fondato sul rispetto dell’altro, la reciprocità e la capacità di vivere insieme. Uno stile di vita, quindi, che il Centro Culturale ha contrapposto al “razzismo”, quel razzismo che sembra farsi strada quando si parla non solo dei migranti, ma anche dei poveri e dei diversi. Ubuntu, possiamo dire oggi, traduce anche il forte sentimento che ci portiamo a casa, dopo 10 giorni vissuti gomito a gomito con persone diverse, di lingua e cultura differente, ma così incredibilmente vicine a noi.
Lo scambio si è tenuto a Macerata, per precisa scelta degli organizzatori, proprio per affermare un pensiero positivo e propositivo in una città colpita da un attentato razzista nel febbraio scorso oltre che da speculazioni politiche di ogni genere. 10 giorni di convivenza presso la Domus San Giuliano, dedicati alla conoscenza e allo studio, all’apprendimento dinamico e ad attività incentrate sull’educazione non formale.
44 partecipanti, 3 Paesi di provenienza, 5 lingue parlate (italiano, spagnolo, portoghese, inglese e anche il francese), più di 20 attività, 3 gite, 3 cene internazionali, 11 etnie, 10 rifugiati coinvolti nello scambio.
Meritano di essere menzionati alcuni appuntamenti, che hanno caratterizzato lo scambio culturale: la costruzione dell’Alfabeto del Razzismo, vocabolario dell’odio prodotto dai partecipanti; l’attività dell’Esodo sul viaggio del Migrante, in collaborazione con il Gruppo Umana Solidarietà; i workshop artistici, fatti in collaborazione con l’associazione Muffa; il confronto pubblico con il sindaco di Macerata Romano Carancini; la visita all’Hotel House, ospiti dei residenti nella struttura; l’inchiesta cittadina e le decine di interviste.
Tutti i materiali prodotti e quelli in via di definizione rappresenteranno il punto di partenza per una sensibilizzazione virale sul tema del razzismo, che non si fermerà ai confini maceratesi e recanatesi: dalle sedi dei rispettivi partner, Murcia (Spagna) e Sintra (Portogallo), partiranno analoghe iniziative concertate. Perché come ci ricorda Matilde, nella sua riflessione post-scambio: “l'utopia non è una chimera, ma una pratica che consiste nel continuo atto di denunciare e annunciare per combattere una realtà disumanizzante, come appunto è quella del razzismo, invertendo la tendenza e promuovendo umanizzazione.
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Il Centro Culturale ringrazia le realtà che hanno reso possibile un’esperienza così forte e significativa per tutti: il Comune di Macerata, per il patrocinio, il sostegno logistico, la fruizione completamente gratuita dei musei e dello Sferisterio per tutti noi; la Domus San Giuliano, che non ci ha fatto mancare nulla, sostenendo e alimentando la gioia di stare insieme dei partecipanti; l’associazione Muffa, che ci ha sostenuti nei laboratori; il GUS, per la realizzazione dell’attività “Esodo”; Franca, per averci accompagnato e raccontato il suo Hotel House.
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