Quante volte si assiste alla rottura di un manto stradale di una via da poco asfaltata? O rappezzature e ricuciture oltre che antiestetiche a volte pericolose per dossi o avvallamenti? Per evitare questa anarchia nella gestione della cosa pubblica nello specifico delle reti di comunicazione, di energia e d'acqua Loreto Libera interroga l'assessore ai lavori pubblici e l'Ufficio Tecnico comunale.
In una comunicazione a firma dei consiglieri Cristina Castellani e Gianluca Castagnani, si chiede se è intenzione della presente Amministrazione Comunale programmare una accurata pianificazione relativa alla presenza di infrastrutture del sottosuolo del territorio comunale. Nella missiva di Loreto Libera si afferma che con questo si intendono oltre che le cosiddette "tratte primarie" anche e soprattutto le "reti di distribuzione finale". Troppe volte si assiste alla rottura di manti stradali rifatti in periodi relativamente ravvicinati e ad interventi per posa in opera di infrastrutture varie, che comportano "rattoppi" e strisce con dislivelli o antiestetiche risagomature.
Nel caso di piani di sviluppo di infrastrutture per le comunicazioni è in atto una ricognizione anche presso gli enti pubblici di eventuali presenze in loco di "asset" di rete e civili che possono garantire riduzione di costi di intervento e razionalizzazione nella posa in opera di nuove tratte di rete. Per la Castellani il Ministero dello Sviluppo Economico sta definendo le regole tecniche per la realizzazione del Sistema Informativo Federato Nazionale delle Infrastrutture (SINFI) che prevederà le modalità di raccolta, di inserimento, di consultazione e aggiornamento dati: una sorta di Catasto dell'immediato sottosuolo che gli scriventi tengono a sollecitare alle SS.VV., magari redatto dallo stesso Ufficio Tecnico Comunale come progetto specifico, legato alla produttività dei dipendenti, o altre formulazioni che l'Amministrazione Comunale riterrà più opportune. Il Comune di Loreto dovrebbe essere pronto per l'implementazione di tali dati.
Per Castagnani si ritiene non più procrastinabile l'esigenza di avere informazioni razionali e dettagliate sui cosiddetti cavidotti (via, indirizzo, tracciati, numero di tubazioni e loro dimensioni, profondità e distanza da altri manufatti, ecc.), sui pozzetti e sulle cosiddette muffole di giunzione. Sarebbero opportuno – prosegue – nella redazione di questa sorta di "catasto", varie "conferenze di servizi" con gli enti gestori delle infrastrutture medesime, al fine di avere la sovrapposizione di cartografie e planimetrie per un data-base veritiero e che impedisca pertanto interventi, se non a carattere di urgenza, che non possano essere programmati in contemporanea.
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