All’ospedale di Loreto serve un punto di primo intervento sanitario: la richiesta parte dal sindaco Niccoletti

Parte di nuovo da Loreto e dal sindaco Paolo Niccoletti la considerazione che il PAT, Presidio Ambulatoriale Territoriale non sia sufficiente per le esigenze della città mariana e del territorio limitrofo (Porto Potenza Picena, Porto Recanati, Loreto, Castelfidardo, Camerano, Sirolo e Numana) che ogni anno accoglie migliaia tra turisti e pellegrini. Niccoletti mercoledì scorso è stato in audizione alla quarta commissione sanità della Regione Marche dove è in discussione il nuovo Piano Socio Sanitario.

“Pur non rivendicando il ripristino di un ospedale generalista come un tempo, ha detto chiaramente il sindaco, ci sono particolari aspetti su quali porre attenzione, come l’evoluzione dei laboratori analisi, l’utilizzo delle sale operatorie, il dialogo tra i sistemi informatici di Asur ed Inrca, ma è soprattutto necessario un punto di primo intervento presso l’ospedale Santa Casa di Loreto. I fatti al momento confermano l’inadeguatezza di un semplice Pat a supporto delle esigenze di un territorio che è ben più vasto. Tutta questa vasta area è sprovvista di un qualificato punto di riferimento nel sistema emergenza/urgenza e gli utenti di questa zona percepiscono come naturale l’approdo al Santa Casa di Loreto in caso di necessità. C’è inoltre l’aspetto non meno importante del notevole afflusso di turisti e pellegrini che ogni anno giungono nella nostra riviera e in particolar modo su Loreto, una città santuario che dovrebbe ragionare in modo analogo a quanto avviene in altri centri di spiritualità internazionale come Assisi, Pompei e San Giovanni Rotondo”.

Nel 2018 sono stati 9.700 gli accessi registrati al Pat di Loreto e 4.750 al 30 giugno 2019.

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