Tante grida d’allarme intorno alla crisi demografica in Italia e nelle Marche, ma a pochi interessa veramente mettere in atto politiche a favore delle nascite e della famiglia. Né destra, né sinistra, né 5 Stelle amano affrontare l’argomento.
Mai la nostra Regione ha registrato un tasso d’incremento demografico così basso o forse solo a ridosso delle due guerre mondiali, in particolare con l’epidemia della “Spagnola”.
Possiamo dirlo: siamo in guerra con noi stessi perché ci stiamo autodistruggendo. Tanti slogan, tante banalità: spazio agli immigrati oppure prima gli italiani, ma di fatto i numeri sconfessano tutti. Gli immigrati arrivano in numero sempre più ridotto (meno di 9 mila nel 2018) e crescono i marchigiani che se vanno all’estero (sempre nel 2018 circa 5 mila!).
Ancora più drammatico il numero dei nati che sta per scendere sotto i 10 mila mentre i morti sono più di 17 mila l’anno.
Le conseguenze sono che la popolazione nella nostra Regione diminuisce costantemente negli ultimi quattro anni perdendo così una città della dimensione di Tolentino o Recanati. Il saldo negativo, infatti, ci porta vicino al milione e mezzo, il che significa che non riusciamo neanche, con la scarsa immigrazione interna ed esterna, a colmare il divario fra i tanti morti e i pochi nati.
Sul piano sociale significa: crollo dei consumi, scarsa propensione all’investimento tipico di una popolazione anziana, aumento dei costi della sanità e del sociale con entrate fiscali tendenzialmente in calo perché diminuiscono i giovani che lavorano, anche in considerazione del fatto che i cinquemila che se vanno all’estero ogni anno sono in prevalenza ragazzi neo diplomati o neo laureati.
L’Italia, e le Marche con essa, sono sostanzialmente rassegnate al declino demografico. Credere nello sviluppo e sperare in un futuro migliore significherebbe soprattutto investire sulla crescita demografica, primo fattore indispensabile per registrare qualsiasi altro tipo di crescita intellettuale, produttiva ed economica in genere.
Una Regione di vecchi e di badanti dove le sole strutture che continuano a crescere di numero sono le residenze protette e le case di riposo! Invertire questa tendenza significa investire in modo pesante e continuativo nel tempo sull’istruzione e sulla famiglia che vuole avere figli e che non può essere lasciata sola in questa fondamentale opera sociale.
Quasi tutti i partiti sono preoccupati di ciò che avverrà domani o dopodomani, o al massimo fra qualche mese con una miopia che rende incapaci di vedere e di sognare sul lungo periodo. Si scrivono piani, a cominciare da quello Socio-Sanitario regionale, facendo finta che tutto ciò non stia accadendo. Ma questa è la dura realtà con la quale mi auguro la società marchigiana e le forze politiche che la rappresentano siano capaci quanto prima di registrare.
Ancona, lì 18 luglio 2019
Luca Marconi
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