“Due passi nel Folk”, la pioggia non ha fermato il festival

Recanati | Canti e balli sotto la pioggia ma con il sole nel cuore, ecco il sunto delle due serate di “Due passi nel folk”. Nemmeno i temporali, che si sono insinuati copiosi per i due giorni di Sabato 27 e Domenica 28 luglio, hanno rovinato il divertimento e l’atmosfera della prima edizione di “Due passi nel folk”, manifestazione all’insegna della musica con lo scopo di promuovere e valorizzare le tradizioni dei canti e delle musiche popolari. L’evento è stato organizzato da Acli Castelnuovo e Traballo con il patrocinio gratuito del Comune di Recanati, Assessorato alle Culture. L’idea è nata da un gruppo di volontari appassionati di musica folk che, in modo gratuito e con tanta passione, sono riusciti a pianificare queste due serate di musica, di canti e di balli, per dare continuità al filone folk legato alla tradizione di Castelnuovo, il vecchio borgo artigiano dove lo storico laboratorio di organetti della famiglia Castagnari ancora produce strumenti di qualità e richiama moltissimi musicisti di levatura internazionale.

Il Sindaco Antonio Bravi e l’assessora alle culture, P.I. e turismo Rita Soccio, presenti in entrambe le serate, hanno espresso la loro soddisfazione per la riuscita della manifestazione: “Il Comune non ha fatto nulla; ha concesso solo i permessi, ma sicuramente è un discorso da portare avanti e da sostenere” ha detto il sindaco. In loro compagnia anche il vice sindaco Mirco Scorcelli, originario del quartiere e gli assessori Michele Moretti e Paola Nicolini.

 

“Due passi nel folk” è un appuntamento importante sia per la diffusione della culturale musicale popolare sia per la formazione, grazie al laboratorio d’organetto iniziato sabato pomeriggio con il M° Bruno Le Tron, conosciuto a livello internazionale come pioniere della rinascita della musica folk europea. Lo stage ha richiamato strumentisti provenienti da Ferrara, Rovigo, Vicenza, Roma, e dai comuni più vicini come Macerata, Treja, Osimo, Polverigi.

Il rumore della pioggia è stato la “nota” musicale che ha dato una svolta alla serata di sabato. Nel cortile delle ACLI Castelnuovo le persone si sono riunite sotto il tendone non solo per cenare ma anche per ascoltare la musica e ballare, grazie ai musicisti e musiciste che non hanno rinunciato a suonare e cantare dando vita a dei “live” entusiasmanti. Si è creato così, in un’atmosfera di festa, un momento di comunità e di partecipazione con spirito di amicizia e di allegria.

Ad iniziare i Grazie Grazià che per le due serate hanno intrattenuto simpaticamente il pubblico con i loro stornelli improvvisati, tipica espressione popolare marchigiana. Subito dopo il trio tutto al femminile Lamorivostri, composto da Lavinia Mancusi, Monica Neri e Rita Tumminia, polistrumentiste di grande qualità che hanno suonato e cantato senza amplificazione proponendo un repertorio tradizionale dedicato alla figura femminile e a storie di donne dimenticate come quella di Cecilia, vicenda che ha ispirato la Tosca di Puccini, oppure di Franca Viola, la prima donna a dire “no” al matrimonio riparatore dopo essere stata stuprata. Impegno e denuncia sociale misti a bravura e grinta sono state le prerogative con cui Lamorivostri hanno dato al loro spettacolo un senso diverso dal solo divertimento, spostando l’asse su un piano più riflessivo fondato sull’amore, sulla giustizia, sulla libertà. Per finire il ballo con gli Organetto a Cukù, il duo formato da Federico Cippitelli e Marco Fermani e il particolare incontro tra l’organetto e Ukulele.

La domenica ancora la pioggia che tuttavia non ha scoraggiato musicisti e pubblico. Sempre sotto il tendone si sono esibiti il Duo Rocca-Benigni con il clarinetto e l’organetto di Paolo Rocca e Fiore Benigni con un ampio repertorio che va dalla musica etnica al moderno tango-jazz con riferimento alla tradizione popolare italiana. A chiudere il festival sono state le ballate di Bruno Le Tron e Didier Laloy. Con la loro musica molto coinvolgente, energica ma sensibile, hanno aperto le danze popolari e balli di gruppo.

Gli scrosci di pioggia, alla fine, hanno lasciato il posto alle melodie e anche le ultime note sono state accompagnate dal lungo applauso degli spettatori presenti. Segno di quanto sia molto apprezzato il folkore, le sue musiche, le sue danze.

Nikla Cingolani

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