Vicolo Scipioni e la limitata fruibilità del Pincio a Potenza Picena

Nel cuore di Potenza Picena ci sono delle ferite ancora aperte, come Vicolo Scipioni. La sua genesi nasce a seguito di una segnalazione fatta all’Ufficio Tecnico Comunale relativa ad un edificio privato, sito nel Vicolo stesso. A seguito di un sopralluogo dello stesso UTC che verifica la pericolosità dell’immobile, il Sindaco emette un’Ordinanza per pubblica e privata incolumità determinando la chiusura del Vicolo e il divieto d’uso dell’immobile. Nonostante i ripetuti solleciti la proprietà dell’immobile non ha effettuato alcun intervento. Inoltre, i passaggi burocratici sono stati innumerevoli. Siamo oggi costretti a dover sostenere come Comune ulteriori spese legali ed aspettare ulteriormente per ottenere dal Giudice il permesso di intervenire su proprietà privata al fine di realizzare le opere di messa in sicurezza, con diritto di rivalsa, nei confronti dei proprietari inadempienti. L’Amministrazione Comunale e la Città, sono rimaste vittime sia delle lungaggini burocratiche che, e soprattutto, della totale mancanza di interesse da parte della proprietà a voler risolvere la questione. L’importo per eseguire i lavori di messa in sicurezza dell’edificio che consentirebbero la riapertura di Vicolo Scipioni, è sempre stato in bilancio ma i tempi tecnico-burocratici non hanno consentito di poter eseguire i lavori da parte dell’Ente sostituendosi ai privati. A questa situazione si è aggiunta anche la messa in sicurezza del Pincio a causa della problematica legata al tetto della Chiesa di San Francesco, causata da eventi climatici eccezionali, dove non possiamo al momento intervenire direttamente essendo proprietà del Fondo Edifici di Culto. L’impegno è massimo per risolvere questa delicata questione all’interno del nostro centro storico. Consapevoli dei disagi che si sono creati ma vittime delle procedure lunghe e farraginose. Procedure che impediscono interventi diretti e rapidi da parte del Comune proprio perché non ne ha la proprietà. Tutte le procedure necessarie sono state messe in campo ma i tempi, purtroppo, sono dettati dalla legge.

 

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