“Prima di parlare bisogna informarsi”.

Ho letto ieri la nota di Fratelli d'Italia con un attacco diretto alla mia persona: da anni cerco di trovare soluzioni per garantire servizi socio sanitari adeguati ai cittadini recanatesi ed al territorio, in un contesto di difficile riorganizzazione di tutto il sistema sanitario nazionale, pur nella consapevolezza che la gestione della sanità è competenza di Stato e Regione e che il ruolo dei Comuni è purtroppo marginale e senza alcun potere decisionale in merito ma che tuttavia necessita di un confronto continuo, non sempre pacifico, con la dirigenza sanitaria.

Nonostante questo quadro complessivo ad oggi i servizi all'interno del Santa Lucia crescono e si consolidano.

Siamo sempre attivi, propositivi e quando serve ed è servito sono sempre andata all'attacco per difendere i recanatesi.

Le urla non mi piacciono, i ragionamenti ed il confronto si.

Come amministrazione siamo pronti a confrontarci nuovamente e a ragionare con il Comitato, abbiamo già in agenda la consueta riunione con il direttore Maccioni. È bene ricordare che solo grazie a questo attivismo è stato possibile conservare il Punto di Primo Intervento.

 

Sulla questione sollevata da FdI mi domando: è realmente possibile ragionare su un potenziamento dei servizi con la presenza di un pediatra negli orari di attività della continuità assistenziale (cioè di notte, nei giorni prefestivi e festivi)?

Di fatto se ne parla da tempo in Regione. Se il progetto fosse concreto e fattibile perché no?

Tale servizio andrebbe infatti a decongestionare i Pronto Soccorsi, presi d’assalto dai genitori soprattutto nei fine settimana. Ad oggi nella nostra area vasta le urgenze pediatriche hanno un accesso diretto solamente all'Ospedale di Macerata, mentre a Civitanova Marche è necessario un passaggio tramite pronto soccorso che consente un fast-track in reparto. È partita una sperimentazione di guardia medica pediatrica nel fermano solamente per il fine settimana ma ancora  non si conoscono gli effettivi vantaggi.

A Recanati il servizio è coperto dai medici di continuità assistenziale che si riservano di consigliare una consulenza pediatrica solo nei casi dubbi o più gravi.

Queste precisazioni per dire dunque che un progetto, per quanto brillante sembri, va sempre studiato e inquadrato nel territorio ma soprattutto bisogna verificare se esso risponda a necessità reali della popolazione a fronte del costo che servirebbe per attuarlo (risorse che potrebbero essere destinate ad altri servizi) e, in questo particolare caso, bisogna soprattutto considerare l’attuale penuria di pediatri per cui i reparti stessi faticano a reperire il personale necessario a coprire i turni ospedalieri.

Mi permetto quindi di rivolgere un consiglio a chi ha sollevato tale richiesta: prima di parlare si debbono conoscere bene i fatti e le motivazioni di un progetto, che vanno ben al di là della demagogia spiccia.

La sanità è una cosa seria e come tale va trattata. Basta con parole vuote e progetti campati in aria solo per accalappiare consensi.

Dott.ssa Antonella Mariani, delegata alla sanità

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