AFFIDATO ALLA 2° COMMISSIONE CONSILIARE L’INCARICO DI UN PROGETTO PER LA POSSIBILE ACQUISIZIONE E GESTIONE DI VILLA BUONACCORSI

L’ormai prossima vendita all’asta di Villa Buonaccorsiè stato uno dei punti all’ordine del giorno, su richiesta dei Gruppi di minoranza, del Consiglio Comunale svoltosi all’Auditorium Scarfiotti il 31 gennaio u.s.

“Con un emendamento della maggioranza, che di fatto ha superato la richiesta del tavolo tecnico proposto dalla minoranza, il Consiglio ha votato all’unanimità l’affidamento dell’incarico alla Seconda Commissione Consiliare Permanente di affrontare la questione relativa della vendita all’asta di Villa Buonaccorsi con la finalità di creare un progetto pubblico privato che coinvolga tutte le realtà presenti sul territorio (associazioni, cittadini, imprenditori ed enti locali), al fine di valutare all’acquisto e quindi alla gestione della settecentesca struttura di interesse storico, culturale e sociale – è quanto precisa il Capogruppo di Maggioranza, Luca Strovegli che aggiunge – per la realizzazione di questo progetto è stato dato mandato alla 2^ Commissione di coinvolgere i due massimi esponenti politici del territorio: l’On. Mario Morgoni e l’On. Francesco Acquaroli (entrambi già Sindaci di Potenza Picena), al fine di raggiungere in maniera più diretta i relativi Ministeri competenti nell’acquisizione di Villa Buonaccorsi al patrimonio della Città e della Nazione”.

Il Sindaco Noemi Tartabini ha, inoltre, proposto il coinvolgimento del FAI così come accaduto a Recanati per il Colle dell’Infinito. La stessa Tartabini nei mesi scorsi ha avuto modo di incontrare più volte la curatrice fallimentare di Villa Buonaccorsi per capire gli eventuali margini di manovra del Comune.”Fermo restando il mantenimento dell’obiettivo – ha sottolineato il Presidente del Consiglio Comunale, Mirco Braconi – la priorità è quella di un’acquisizione totalmente pubblica con il concreto intervento di Regione e Ministeri competenti. Far coincidere gli interessi pubblici con quelli dei privati, in un investimento che supererà facilmente i 20 milioni di euro, potrebbe essere un problema concreto. La difficoltà è anche testimoniata dalle due occasione passate sfuggite al Comune per l’acquisizione. Precedenti che non devono essere di pregiudizio ma anzi da stimolo verso il risultato, consapevoli delle enormi difficoltà in primis di acquisizione e quindi di conseguente ristrutturazione e gestione”.

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