A distanza di quasi due settimane dal precedente comunicato con cui si invitava l’Organo Amministrativo della Banca a fornire informazioni e chiarimenti in ordine ad aspetti di particolare e diffuso interesse per i soci, il Comitato deve, purtroppo, constatare la totale mancanza di qualsiasi risposta in merito ed un rifiuto a fare chiarezza. Tale atteggiamento risulta, ad avviso di questo Comitato, ancor più preoccupante alla luce della dichiarazione rilasciata dalla stessa BCC (Resto del Carlino del 21 gennaio 2012) con la quale, invece che fornire i chiarimenti richiesti da soggetti che, essendo soci, ne avevano e ne hanno “fondato motivo”, è stato diffuso un generico messaggio nel quale vengono anticipate ipotetiche azioni legali senza chiarire a carico di chi e, soprattutto, per quale motivo. Riteniamo, pertanto, necessario, oltrechè legittimo, ricevere chiarimenti in ordine alle problematiche evidenziate. In particolare, il Comitato insiste nel conoscere l’attuale posizionamento della nostra BCC per quanto riguarda gli impieghi e, soprattutto, laraccolta o, meglio, la perdita di raccolta. A tale proposito si chiede se è vero che solo negli ultimi 3 mesi del 2011 si siano persi oltre 20 milioni di euro di depositi a causa di soci/clienti che hanno scelto di portare i propri risparmi presso altri Istituti di credito e se ciò non viene percepito come mancanza di fiducia. In questo senso assumono, poi, ancora maggiore rilevanza i quesiti posti in ordine all’assetto organizzativo che la Banca intende adottare con riferimento ad eventuali spostamenti e/o tagli del personale. Risulta, infatti, a questo Comitato, che il rendimento dei dipendenti della nostra BCC (cosiddetta massa operativa/dipendente) sia il migliore di tutte le BCC della provincia di Macerata. Ci si chiede, pertanto, se sia opportuno, in questo momento, procedere con eventuali azioni di riorganizzazione del personale che potrebbero determinare la dispersione di professionalità acquisite, creare disagio interno e verso l’esterno e/o l’ulteriore disaffezione dei soci (aggravando così la perdita della raccolta).
Da ultimo, il Comitato aveva richiesto chiarimenti in ordine alla natura dell’utile con il quale, per stessa ammissione del Presidente, si sarebbe chiuso l’esercizio 2011. Al riguardo, molti dei soci ricordano che nella trascorsa assemblea del 7 maggio 2011, era stato fatto esplicito riferimento a future sopravvenienze attive che sarebbero derivate dal recupero di crediti in sofferenza quantificate, per gli anni 2011 e 2012, in circa 2.500.000 di euro/anno. Se tali previsioni avessero trovato concreto riscontro nell’esercizio 2011, ciò significa che un eventuale utile dell’esercizio, fino a concorrenza di tale somma, dovrà essere attribuito ad azioni intraprese nei precedenti esercizi e non alla gestione dell’anno che si è appena concluso, consentendo tale aspetto di capire se la banca ha o meno margini di redditività.
Riguardo a tali argomentazioni che non mirano a danneggiare quanto, piuttosto, a preservare, in modo trasparente e chiaro, l’immagine della Banca, dei Soci e dei Dipendenti, il Comitato desidera ricevere tempestivi ed inequivocabili chiarimenti che auspicabilmente saranno tali da fugare qualsiasi motivo di preoccupazione.
Il Consiglio Direttivo