battaglia legale per i cimeli gigliani

La LIM di Lucca invia un decreto ingiuntivo al Comune di Recanati per il pagamento di 15.000 euro

Recanati 17 03 2012
Battaglia legale per i cimeli gigliani che il Comune di Recanti vuole rispedire al mittente, mentre il legittimo proprietario, La ditta L.i.m. Antiqua di Lucca, ne reclama il pagamento, tanto che si è mossa per vie legali facendo recapitare all’amministrazione comunale una ingiunzione di pagamento per un importo di 15.000 euro (oltre agli interessi moratori, diritti, onorari e spese generali). Ma l’amministrazione comunale, ritiene infondata la pretesa della Ditta e, conseguentemente, ha conferito un incarico legale per la costituzione in giudizio all’avv. Maria Federica Minervini di Macerata per una spesa di 2.071,40 euro. “La stranezza, afferma il consigliere comunale del Pdl, Maurizio Paoletti, è che questi cimeli sono giunti a Recanati in sei grossi scatoloni nel 2008. Vennero esaminati da esperti che stilarono anche una relazione che trasmisero all’allora sindaco Corvatta, confermando che si trattava di materiale interessante sia dal punto di vista economico che affettivo, da utilizzare per il museo gigliano che si trova all’interno del Teatro Persiani. Tanto che nel bilancio venne predisposta una cifra finalizzata al loro acquisto.” L’anno dopo, però, la nuova giunta Fiordomo, insediatasi da poco, scrisse al proprietario di quei cimeli, appartenuti alla collezione di Corradino Bontà, romano e grande estimatore di Gigli, di non essere per nulla interessata all’acquisto di quel materiale che quando voleva poteva pure venire a riprenderselo. “Valutammo, afferma oggi Andrea Marinelli, assessore alle culture, che quei cimeli costituivano per la città dei doppioni e erano composti prevalentemente da libri e foto di scarso interesse”. Non è dello stesso avviso Paoletti ma neppure Pierluca Trucchia, presidente dell’associazione Gigli, che gradirebbe invece che quei cimeli rimanessero nella città natale del tenore. All’interno di quegli scatoloni c’è il berretto che Gigli utilizzo nel film Taxi di notte, lettere, foto, libri, partiture musicali, dischi originali d’epoca e molto altro. “Buon senso vorrebbe, dice Paoletti, dato che per opporsi all’ingiunzione bisogna sborsare del denaro, che quei cimeli venissero acquistati dal Comune, anche perché la somma (15.000 euro) non è esagerata. Sarebbe un dono grande che si farebbe alla città.

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