Giovedì 12-04 2012 si è svolto il Consiglio Comunale che portava all’ordine del giorno vari punti importanti per la città e i suoi cittadini. Tra questi vi erano due mozioni e tre interrogazioni del nostro movimento presentati dal nostro Consigliere Attilio Fiaschetti.
Ora tra queste una mozione chiedeva la riduzione dell’IMU per alcune fasce sociali cosiddette “deboli”. Questa mozione è stata presentata viste la crisi economica e le difficoltà economiche in cui versano tante famiglie.
Infatti, come tutti sapranno, il Governo Monti ha rintrodotto il pagamento dell’ex ICI sulla prima casa inserita nel decreto “Salva Italia, dove l’art 13 del D.L. 206/2011 ha previsto l’istituzione principale, rimandando ai Comuni la facoltà di aumentare o diminuire nella misura di 2 punti millesimali la quota di loro competenza. Avendo preso visione della sopraindicata legge, giovedì il nostro Consigliere ha chiesto alla maggioranza la riduzione dello 0,2% per alcune fasce sociali c.d. “deboli, cioè: famiglie con un disabile,famiglie con anziano con badante, con reddito isee fino a 7500 euro, famiglie con mutuo in corso e fabbricati rurali strumentali.
La risposta è stata la secca bocciatura da parte della maggioranza che per voce del Sindaco non ha voluto sentire ragioni, spiegando che le richieste del Governo non sono ancora chiare e che bisogna aspettare la stesura del bilancio. Ora, riteniamo che qualsiasi cosa accada, le categorie da noi elencate non debbano in alcun modo pagare l’IMU (quota comunale). La scelta fatta dalla maggioranza è una scelta politica che va in una direzione assolutamente sbagliata. Ma la cosa che riteniamo più scandalosa è il voto dell’Assessore ai Servizi Sociali Glauco Fabbracci che anziché difendere da subito la fascia sociale per cui il suo assessorato è nato ed è presente, ha preferito votare CONTRO questa richiesta. Una scelta che ha l’unico scopo di fare gli interessi della maggioranza e non quelli delle persone in difficoltà. Ci auguriamo che nessuno ci risponda chiedendoci dove andare a reperire i fondi, oppure interrogarci su quali comuni hanno fatto questa scelta, evitando che l’Amministrazione dia la proiezione di una pessima immagine di se. Riterremmo opportuno che l’Assessore (avendo torto) invece di fare polemiche con il nostro Consigliere sul modus operandi della discussione dell’ interrogazione ed abbandonando l’aula consiliare con sgomento di tutti, dovrebbe piuttosto polemizzare con la sua maggioranza per la scelta infelice fatta. C’è ancora il tempo di recuperare, accogliendo da subito questa esenzione per le categorie sopra elencate.