Nonostante la crisi non sono più i tempi di due cuori e una capanna e sposarsi, sia che si scelga il rito religioso o quello civile, diventa un bel investimento. Nel 2011, sono state 60 le coppie che hanno scelto di scambiarsi la loro promessa d’amore a Recanati e di queste, 44 hanno scelto di farlo davanti ad un altare e 16, invece, in Municipio, chiamando a testimone del loro fatidico “si” un amministratore. Ma anche sposarsi in Comune costa e nel bilancio approvato, la Giunta ha provveduto ad adeguare le tariffe per l’utilizzo delle sale differenziando le tariffe in base all’orario e alla residenza dei futuri coniugi. I recanatesi potranno sposarsi gratuitamente in orario d’ufficio (8-14) nella sala Giunta mentre se scelgono un orario pomeridiano (14-19) dovranno versare nelle casse comunali 150 euro. Se scelgono, invece, di utilizzare la sala degli Stemmi, molto più capiente per gli eventuali ospiti, le tariffe sono di 80 euro in orario d’ufficio e di 250 in quello pomeridiano. Diverse le tariffe per i non residenti che, magari attirati dalla poesia leopardiana o dal bel canto gigliano, scelgono Recanati per convolare a nozze: 100 euro sono richiesti per sposarsi in orario d’ufficio utilizzando la sala Giunta e 300 se l’orario scelto è quello pomeridiano. A 200 e 500 euro si attestano, invece, le tariffe, differenziate in base all’orario del matrimonio, qualora scelgano la sala degli Stemmi. E ricordate: in Comune ci si può sposare dal lunedì al sabato, domeniche e giorni festivi esclusi. Per chi si sposa invece con già problemi economici sulle spalle, potranno applicarsi esenzioni parziali o totali sugli importi riferiti, ma sarà necessaria una relazione dell’ufficio servizi sociali.