Aprile 1945? No, maggio 2012.
Allora si conviveva coi crateri nelle strade come parte del prezzo da pagare per la libertà dagli oppositori nazifascisti.
Oggi invece sono uno degli emblemi della noncuranza e trascuratezza dell’attuale Amministrazione.
Le foto parlano molto chiaramente. Magari si trattassero di semplici buche, che fanno parte del normale ciclo di “vita” delle infrastrutture stradali. Preferiremmo chiamarle quasi voragini, visto che l’entità e la profondità di queste asperità hanno addirittura raggiunto il fondo in terra battuta sotto il manto stradale, lasciando immaginare e dedurre che lo stato di abbandono di questa zona va perdurando ormai da mesi.
Non sappiamo sinceramente se questo stato di trascuratezza sia da ricondurre al fatto che gli amministratori non sono frequentatori anche solo sporadici della zona, se per mancanza di fondi oppure per mancanza di competenze.
Immaginiamo che la più accreditata sia la mancanza di fondi, pretesto oltretutto usato molto soventemente per giustificare le proprie inottemperanze. Se così fosse, forse l’Amministrazione ha considerato più economico e vantaggioso lasciare l’infrastruttura nelle condizioni attuali pagando piuttosto gli automobilisti o peggio ancora motociclisti che imbattendosi in queste “trappole” abbiano riportato danni al proprio mezzo o alla propria persona. O forse l’unica strategia per mantenere il limite di velocità imposto di 50 km/h, visto che da quelle parti le auto sfrecciano manco fossero nella corsia di sorpasso di un’autostrada?
Conclusioni pietose, ma che almeno avrebbero un ironico perché.
Una zona, montarice, ultimamente al centro della cronaca locale, dovuto a fenomeni di criminalità come il recente tentato sequestro di persona finalizzato alle rapine in villa. Condizioni che misurano per così dire la febbre di questo Paese il quale, diversamente da quanto vantato dall’Amministrazione all’inizio di quest’anno, è tutt’altro che sottocontrollo.
Non siamo nuovi a denunce sullo stato in cui versano le strutture pubbliche. Il 31.03.2012 denunciammo le condizioni impietose del tratto ciclabile/pedonale costeggiante il capannone Nervi sprovvisto di illuminazione e videosorveglianza, ma senza ricevere alcuna risposta e peggio ancora nessun intervento in loco e ancora prima la pineta.
Ora, non vorremmo che la mancanza di provvedimenti al riguardo possa essere motivata dal non volerci dare il merito di qualcosa, preferendo piuttosto che la cittadina perda la sua appetibilità turistica a discapito quindi dell’intero tessuto cittadino.
L’estate è ormai alle porte ed il paese ha bisogno di questi interventi, che piacciano o meno.
O dovremo aspettare altri 2 anni, un mese appena prima delle prossime elezioni amministrative per vedere come d’incanto strade asfaltate in ogni dove?
Lega Nord Porto Recanati Alessandro Imbastoni- Attilio Fiaschetti