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Alberto Niccoli è stato confermato dall’assemblea dei soci presidente della Banca di Credito di Recanati-Colmurano. Rimarrà in carica sino al 2014. I tre consiglieri eletti nel cda sono, nell’ordine di preferenze: Giovanni Bernardi, Massimo Pirchio, e Benso Ruffini, in sostituzione dei due dimissionari Rossano Luconi e Mario Flamini e di Leonello Conacchiari che, cooptato nell’ottobre scorso, non ce l’ha fatta ad essere riconfermato. Pasquale Morbidoni, invece è stato riconfermato nel collegio sindacale come consigliere effettivo, mentre Maria Rita Bravi e Alfonso Donadio sono stati eletti supplenti. L’assemblea dei soci ha approvato a larga maggioranza la modifica statutaria che prevede la clausola di gradimento. Si tratta di un diritto che acquisisce il Fondo di Garanzia dei depositanti della Federazione marchigiana delle BCC, di esprimere un gradimento sui soci candidati alla presidenza, al cda e al collegio sindacale della banca recanatese, a tutela del prestito di svariati milioni, invitata ad erogare. Su 1750 votanti si sono espressi a favore più del 90% dei soci presenti o muniti di delega (all’incirca 1650) mentre sono stati solo circa 100 i voti contrari. Ma ciò che ha spinto, poi, la cordata dei dissidenti capeggiata da Gerardo Pizzirusso a ritirare la loro lista, in segno di protesta è quanto è accaduto 24 ore prima dell’inizio dell’assemblea dei soci. Si è determinata, secondo Pizzirusso, “una grave anomalia e illegittimità di fondo, perché il Fondo di Garanzia, ha espresso preventivamente il gradimento nei confronti di alcuni candidati, prima che la clausola fosse stata inserita nello statuto della Banca. C’è la massima opacità e non c’è alcuna trasparenza sul come e perché alcuni candidati non siano stati ritenuti graditi nonostante avessero tutti i requisiti professionali e di onorabilità per poter ambire a partecipare alla competizione elettorale. Per questo motivo abbiamo deciso che non è possibile competere con queste regole e abbiamo dato dimostrazione di grande responsabilità ma anche di protesta ritirando le candidature. In questa situazione moltissimi soci, infastiditi di questa situazione, hanno abbandonato l’assemblea.” Tutto lascia presagire che partiranno nei prossimi giorni dei ricorsi da parte di Pizzirusso e degli altri suoi collaboratori candidati, anche perché aggiunge infine “trattandosi di una modifica statutaria questa assume efficacia solo quando è inscritta nel registro delle imprese. E’ evidente la forzatura che ha fatto in sede di assemblea il Consiglio di Amministrazione che ha voluto che la clausola il gradimento, appena votata, fosse subito operativa, efficace e vincolante, ma in realtà non è così.” Alberto Niccoli, riconfermato dall’assemblea di ieri alla Presidenza della Banca sino al 2014, sostiene invece, la legittimità dell’operazione perché “l’elenco dei candidati si sapeva cinque giorni prima rispetto alla data dell’assemblea, quindi il Fondo di garanzia dei depositanti e la federazione regionale delle BCC hanno preferito esprimere in anticipo il loro punto di vista in modo tale che le persone sapessero dapprima e potessero valutare che cosa fare nell’interesse degli stessi interessati. Si è proceduto poi alla illustrazione del bilancio 2011 che è stato approvato alla unanimità dei presenti.