Fanno morire anche il Pronto Soccorso di Recanati

Si ritorna al passato, quando al Pronto soccorso di Recanati prestavano servizio, a turno, i medici dei vari reparti, da quello di medicina a quello di chirurgia, pediatria, ostetricia o dialisi. Il Punto di primo intervento del Santa Lucia, così si chiama oggi l’ex pronto soccorso perché dovrebbe trattare solo codici bianchi e verdi, pur svolgendo ogni anno circa 14.000 prestazioni, si sta preparando a questa ulteriore doccia fredda dopo quella della chiusura ad aprile del Dipartimento Materno Infantile. A denunciare l’ulteriore depotenziamento dei servizi sono Simone Giaconi consigliere comunale della Civica “Per Recanati” e Enzo Marangoni consigliere regionale, che riferiscono come dal primo luglio, il Punto di Primo Intervento verrebbe a perdere buona parte del personale attualmente in servizio, rimpiazzato a rotazione dai medici dei reparti ospedalieri.  Da quello che è trapelato, infatti, della vecchia equipe del servizio di emergenza dovrebbe rimanere solo Luigi Elisei, perché l’altro sua collega strutturato, Corrado Jacoacci, andrà a prestare servizio al Pronto soccorso di Civitanova per rimpiazzare in parte due co.co.co in scadenza a fine mese. Invece i due precari recanatesi, Paola Fiaschetti e Jacopo Scotucci, anche loro in scadenza il 30 giugno, lasceranno il servizio senza che si intravvedano possibili sostituzioni. Si teme a questo punto, dice Giaconi che con “la riduzione di personale e  la soppressione del turno, nell’arco delle 24 ore, del medico anestesista, presente in ospedale solo nell’orario di apertura delle sale operatorie, il Punto di primo Intervento finisca per chiudere di notte.” C’è da dire, inoltre, che i medici in servizio nei reparti nel corso degli anni si sono ridotti come numero e ad essere chiamati a svolgere questa attività di supporto saranno soprattutto i sei camici bianchi di medicina con il conseguente stravolgimento della loro attività di reparto ed ambulatoriale. Un peso enorme dal punto di vista lavorativo. E’ per questo motivo che Marangoni ha presentato un’interrogazione urgente in Consiglio Regionale, per avere reali garanzie sulla copertura di personale del PPI per il quale “erano state fatte precise promesse che rischiano di essere tutte puntualmente disattese.”

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