Lunedì 2 luglio il consiglio comunale di Recanati discuterà un ordine del giorno voluto dalle opposizioni per discutere dell’operazione, vergognosa e scandalosa, voluta dal giovane Sindaco ai danni degli Ircer. L’operazione è solo agli inizi perchè ciò che è stato fatto finora è solo propedeutico rispetto a quanto avverrà a medio termine a danno dei recanatesi. In verità, ciò che qualcuno vuol fare all’Ircer è strettamente connesso alla continua riduzione ai minimi termini dell’ospedale Santa Lucia di Recanati e alla dichiarata volontà dell’ amministrazione regionale e comunale recanatese di trasformarlo, di fatto, in un cronicario.
Infatti, il 14 aprile 2012, durante una conferenza stampa in Comune, i vertici della sanità regionale promisero la somma di 2.500.000 euro da investire nell’ ospedale di Recanati, alla presenza del Sindaco gongolante. Ora invece, a distanza di pochi mesi, è stato scritto in più occasioni, anche istituzionali, che i soldi saranno, forse, al massimo la metà di quelli promessi. Ci sono inoltre molti dubbi se tale, dimezzato, finanziamento arriverà davvero a Recanati, visto che deciderà il Ministero e non la regione Marche. Insomma, un’altra promessa mancata.
E allora, vista la figuraccia fatta sull’ospedale dal nostro giovane Sindaco, cosa egli ha pensato di fare per rimediare? Su suggerimento dei suoi alleati politici in regione e in comune (incluso l’uomo che ha ritrovato la libertà dopo essersi sciolto dalle catene con le quali si era pochi anni fa idealmente incatenato all’ospedale che allora voleva difendere) il Sindaco sta pensando di attingere molti soldi dalle casse dell’Ircer per finanziare il trasferimento della RSA nei locali dell’ospedale.
E’ lo stesso giovane Sindaco a scriverlo, tra le righe, individuando questo percorso nell’atto dell’8.5.2012, reso pubblico solo il 22.6.2012.
In questo atto il giovane Sindaco tratta l’Ircer come se fosse un ufficio interno dell’amministrazione comunale, in netto contrasto con l’autonomia giuridica e gestionale dell’Ircer: fondazione di diritto privato. Addirittura egli ha l’ardire di scrivere e dettagliare quali sono gli obiettivi che l’Ircer dovrà raggiungere nel medio e lungo periodo dimenticandosi che lo statuto dell’Ircer prevede che è il consiglio di amministrazione dell’ircer stesso, e non certo il Sindaco, a fissare gli obiettivi. Naturalmente tra gli obiettivi il sindaco non dimentica l’aumento dei posti letto dell’Ircer nei locali attualmente in uso alla RSA. Ciò significa, ed è qui il punto, che egli vuole il trasferimento dell’ RSA all’ospedale. Perchè lo vuole? Perchè, sulla base di una interpretazione arbitraria di altre norme, questo trasferimento dovrebbe essere finanziato di fatto dall’Ircer con cifre enormi. Questa è la volontà di chi governa la sanità regionale e del Sindaco di Recanati. In tal modo i lasciti e le donazioni dei recanatesi all’Ircer andrebbero, ancora una volta, a beneficio del mare magnum della sanità regionale. Questo è il punto fondamentale di questa operazione: il Sindaco decide d’autorità e illegittimamente ciò che solo il consiglio di amministrazione dell’Ircer può decidere.
A Recanati c’è già stato chi ha costretto l’Ircer a comprare il rudere delle Clarisse ed ora c’è chi costringe l’Ircer ha finanziare l’ospedale ormai ridotto al lumicino per trasformarlo in cronicario. E’ sempre la stessa storia: recanati non è cambiata.
Inoltre il giovane Sindaco, nell’atto dell’ 8.5.2012 decide lui, anzichè il consiglio di amministrazione dell’Ircer, la creazione di nuovo organo: il comitato scientifico, non previsto dallo statuto dell’Ircer. Subito dopo egli si premura di voler sollecitare anche la nomina del direttore amministrativo (anche part-time). Già che c’era il Sindaco avrebbe potuto scrivere nell’atto anche il nome del futuro direttore amministrativo che poi il consiglio di amministrazione andrà formalmente a “nominare”.
Se questi sono i fini da raggiungere, veniamo ora ai mezzi, cioè a come avere un consiglio di amministrazione docile e mansueto che esegua gli ordini imposti da chi non potrebbe, in teoria, imporre nulla all’Ircer. A sei mesi di distanza dalla trasformazione dell’Ircer in fondazione di diritto privato ci si inventa che è necessario nominare un nuovo consiglio di amministrazione: falso, poteva benissimo continuare il precedente. Con l’occasione si fa pulizia etnica-politica interna al consiglio di amministrazione al fine di realizzare l’operazione economica sopradescritta. Non si rimuove l’intero consiglio di amministrazione dell’Ircer che peraltro ha lavorato abbastanza bene in questi anni. Si rimuovono singoli e validi consiglieri ircer espressi dagli stessi alleati di maggioranza Massaccesi e Piergiorgio Moretti, ritenuti poco allineati alla nuova nomenklatura. Addirittura si sostiutisce un agronomo, ritenuto poco manovrabile, con un altro agronomo, considerato di cieca obbedienza. Non viene chiesta una terna di nomi alle forze di opposizione per garantire una presenza nel consiglio di amministrazione anche ad esperti delle opposizioni, come sempre fatto in passato anche dall’allora neosindaco, a settembre 2009. In tal modo nessuna delle tre liste di opposizione presente in consiglio comunale ha propri rappresentanti nel cda. La pulizia etnica-politica interna al cda sposta al Comitato Tecnico Scientifico persino chi, pur facente parte dello stesso partito politico del Sindaco, ha espresso in passato qualche non piena condivisione. Inoltre si nomina nel cda un dipendente della regione che, stante i rapporti economici e giuridici dell’ircer con la regione stessa, può essere in evidente conflitto di interesse nell’assumere talune decisioni. Ancora, c’è addirittura una nomina nel cda che suggella il nuovo patto economico-politico stipulato tra PD-UDC da un alto e i loro nuovi alleati: alcuni gruppi imprenditoriali recanatesi e il sistema bancario locale. Un patto scellerato che si è manifestato di recente sia in importanti varianti al piano regolatore a vantaggio di noti gruppi imprenditoriali, sia nelle turbolente vicende di banche locali. Il tutto naturalmente “a buon rendere”: i piaceri ricevuti saranno restituiti alle prossime elezioni comunali del 2014. Sorprende pertanto il silenzio assordante di forze politiche recanatesi di destra e di estrema sinistra che qualcosa avrebbero pur dovuto dire sul patto in questione.
Mentre nella vicina Sirolo il Sindaco decide che l’Imu prima casa sarà inferiore al minimo di legge e cioè 3,5 per mille, mentre a San Severino il sindaco del PD mobilità tutta la città, appoggiato da tutta l’opposizione di centrodestra, per difendere a spada tratta il suo ospedale e tutelare i suoi cittadini dalla volontà della regione di ridimensionare l’ospedale senseverinate, il nostro Sindaco si caratterizza per decidere lui cosa deve fare una fondazione di diritto privato, dopo essersi fatto depauperare l’ospedale ed aver imposto l’IMU più alta d’Italia. In realtà il Sindaco usa il potere dispotico per un’operazione che non ha nulla di sociale. Abbiamo pertanto particolarmente apprezzato la chiarezza di chi, grazie alla competenza professionale e alla lungimaranza personale, ha compreso l’inganno è ha rifiutato pubblicamente la nomina nel fantomatico Comitato Tecnico Scientifico.
Lista civica FAMIGLIA IDENTITA’ TERRITORIO