Cresce la rabbia contro la casta

Fanno la fila anche al Comune di Recanati per firmare il referendum anticasta indetto dal comitato Unione Popolare per il taglio parziale delle indennità parlamentari, in pratica la diaria e le spese di soggiorno, quantificate in circa 3.500 euro al mese. A firmare sono generalmente semplici cittadini arrabbiati per gli enormi costi della politica a carico della collettività specie se messi a confronto con la dura crisi economica che sta attanagliando il paese. Anche Umberto Simoni, consigliere comunale del PD, ex presidente degli Ircer, partecipando l’altro giorno all’iniziativa organizzata dai Giovani Democratici della Provincia di Macerata e dal Partito Democratico di Recanati, in collaborazione con la Federazione degli Studenti, ha fatto sentire alta la sua indignazione contro i vertici del suo stesso partito denunciando quei “deputati che sono dei ricconi, che prendono dai 15 ai 20 mila euro al mese mentre ci stanno i pensionati che ne prendono 400 al mese.” Un tema quindi che divide anche le forze di sinistra che governano la città. Simoni, ha invitato il centro sinistra a riflettere su queste tematiche e “quando ci saranno le primarie dobbiamo chiedere a questi signori cosa faranno su questo punto quando saranno eletti. Vanno a mangiare a sbafo perché quello che pagano è un’elemosina. E’ un operaio non si deve arrabbiare? La rabia cresce ancora di più quando di fronte a questo stato di cose “i nostri deputati, si giustificano con le spese di partito, ma andate a dirlo a quel poveraccio che prende 400 euro al mese. Un partito di centro sinistra non può ragionare in questa maniera. Io sono per il finanziamento pubblico dei partiti, perché in democrazia ci deve essere, però sono anche perché si porti la ricevuta di quello che si è speso. E poi se rubi devi andare in galera! Penati deve andare in galera se ha rubato.”

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