All’interno del canile comunale di Recanati esiste una responsabile sanitaria che dovrebbe occuparsi della diagnosi e teapia dei cani malati ed una struttura appositamente realizzata (costruita coi soldi pubblici) all’interno della quale ricoverare, isolare, proteggere e curare i cani che ne necessitano. Nonostante ciò, cani gravemente malati, sia giovani che anziani, invece di essere curati in tale struttura vengono adottati da operatori AMUBA non per andare nelle loro case, magari per essere meglio curati o assistiti, ma per venire, dopo l’adozione, alloggiati in ricoveri più o meno improvvisati e non certo consoni alle loro già gravissime condizioni di salute: cioè in recinti in aperta campagna vicino ai fiumi, in deposito trattori vicini ad animali da cortile ……. soli per la maggiorparte del tempo ed alla mercè di insetti, pappataci,, caldo torrido e colpi di calore, temporali improvvisi……. come questo cane che vedete nella foto.
Poiché le associazioni hanno per legge il dovere di controllare e cercare di garantire che il benessere animale venga sempre dovunque e da chiunque rispettato, fatto per altro previsto (entro tre mesi dall’adozione) anche dal regolamento comunale del canile ad oggi vigente (art.16 comma 6) ci chiediamo con stupore perchè all’interno del canile comunale di Recanati possano comunque avvenire adozioni di questo genere: cani che lasciano un box del canile per finire in ricoveri peggiori!
Chiediamo quindi un incontro col sindaco e col dirigente Foglia e il responsabile dell’ AMUBA che gestisce il canile e che ancora non abbiamo mai avuto il piacere di conoscere per poter avere da loro spiegazioni su tali adozioni incomprensibili che noi auspichiamo non vengano mai più realizzate per altri cani ospiti del canile.
Per l’associazione Fratello Cane
S.N. E M.F.
Recanati