scarsa trasparenza, confusione e approssimazione…

Già all’indomani del Consiglio Comunale del 17 luglio il PDL aveva denunciato l’inganno e dopo l’esame condotto in questi giorni delle tavole e della normativa allegate è apparso ancora più chiaramente che la delibera n. 35 approvata con i soli voti della maggioranza non ha ad oggetto l’adeguamento del Piano Regolatore Generale al P.T.C. della Provincia, come sostenuto prima in Commissione Urbanistica e poi in Consiglio dalla giunta Fiordomo, ma una variante generale al P.R.G. che andrà a mutare radicalmente l’aspetto della città e le possibilità edificatorie.

Ancora una volta questa amministrazione si caratterizza per la scarsa trasparenza e per la confusione e l’approssimazione con cui affronta tematiche fondamentali per la città.

Cosa pensare infatti di una variante che viene spacciata per un mero adeguamento ad uno strumento urbanistico ma che di questo ha solo il titolo e non la sostanza? Come si può presentare la delibera affermando che le norme tecniche sono state modificate in minima parte per renderle conformi al P.T.C. quando sono state totalmente riviste e stravolte tanto che sono variati anche gli indici di edificabilità? Perché in Consiglio Comunale la maggioranza non è stata in grado di illustrare le modifiche e di spiegare qual è la filosofia del Piano, quali gli obiettivi perseguiti, quale l’interesse pubblico?

Certamente non potrebbe sostenere che è la tutela dell’ambiente essendo stata concessa nuova cubatura in zone a forte criticità e da sempre ritenute inidonee alle costruzioni (vedasi la variante di Via Cossio); neppure che è la valorizzazione delle zone già edificate visto che nelle zone di completamento i nuovi indici non consentono alcun intervento volto al miglioramento delle costruzioni; non può affermare che è il rilancio del centro storico perché non vi è alcun intervento a tal proposito; non può sostenere che viene perseguito il recupero del patrimonio esistente ed il mantenimento delle attività produttive.

Che la giunta Fiordomo abbia improvvisato e che manca una seria programmazione è facile da dimostrare e a tal proposito bastano due esempi: in questo P.R.G. non vi è traccia delle varianti che sono state approvate solo qualche mese fa, ad esempio la variante a S. Lucia (nelle tavole l’area interessata è ancora destinata a verde) così come l’area di Piazzale Europa destinata alla costruzione di un nuovo supermercato.

Intanto il tempo corre, il termine per presentare le osservazioni scadrà il 17 prossimo e molti recanatesi ancora non sanno che l’aspetto urbanistico della loro città cambierà e che stanno cambiando le possibilità edificatorie e di sviluppo. Nessun incontro nei quartieri, come meriterebbe un nuovo P.R.G., nessun confronto con gli operatori del settore, con le associazioni di categoria, con le forze sociali, come se si volesse nascondere qualcosa o non si sapesse cosa dire. Un piano mai presentato ed illustrato compiutamente, approvato in fretta dalla sola maggioranza (le opposizioni non hanno potuto neanche esaminare gli atti in tempo utile per la seduta consiliare), pubblicato a luglio così il termine di 60 giorni per le osservazioni è trascorso in gran parte nel periodo feriale quando è minore l’attenzione dei cittadini.

Un nuovo P.R.G. è uno strumento di indirizzo e di sviluppo per la città ma quello che abbiamo visto non è niente di tutto ciò, è solo un pasticcio.

Il Coordinatore del PDL Sabrina Bertini

 

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