1000 euro alle famiglie che assumeranno una “badante” iscritta all’Albo. Finanziamento dal Ministero del Lavoro di 250 mila euro nell’ambito dell’Accordo di programma con la Regione Marche che concorre con 120 mila euro per la formazione.
Le famiglie che hanno in casa un anziano bisognoso di cure e che per il personale da assumere si rivolgeranno alle assistenti familiari iscritte all’elenco regionale, potranno ricevere un contributo di 1000 euro una tantum. E’ una delle agevolazioni che prevede il progetto curato dal Patronato ACLI in base al bando che la Regione Marche ha emesso nell’ambito dell’ Accordo di programma con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale dell’Immigrazione per la creazione di un sistema integrato finalizzato alla qualificazione dei servizi di cura e di assistenza alla persona, all’erogazione di servizi socio assistenziali domiciliari da parte di lavoratori immigrati.
L’obiettivo è chiaro – ha affermato l’assessore regionale al Lavoro–Formazione , Marco Luchetti– governare un fenomeno che sta caratterizzando da anni la nostra comunità, quello delle cosiddette badanti – circa 12 mila nel territorio regionale- e che nel tempo ha assunto diverse facce e complicazioni vista la specificità di un rapporto di lavoro caratterizzato da un forte elemento fiduciario. Con questo progetto per ora sperimentale ma che dovrà essere sistematizzato grazie all’integrazione con altre agenzie del territorio a cominciare dai CIOF, miriamo all’emersione del lavoro sommerso, alla sicurezza, alla qualificazione dell’assistenza, alla stabilità del lavoro fino a una necessaria garanzia di professionalità alle famiglie sotto l’aspetto delle cure, dell’affidabilità e della sicurezza. In sostanza si tratta di evitare nel futuro l’improvvisazione in un servizio che è diffusissimo sul nostro territorio e che lo sarà sempre di più viste le stime di 50-60 mila anziani nei prossimi anni. Stiamo lavorando in collaborazione strettissima con il Ministero che ha assegnato una quota di 236 mila euro alle Marche per realizzare questo progetto e la Regione concorre con 120 mila euro del FSE destinati alla formazione del personale implementando i percorsi formativi già avviati dalle Province. “
“ Un supporto importante alle famiglie e un elemento innovativo nel panorama nazionale.” Così ha definito il progetto l’assessore regionale ai Servizi Sociali, Luca Marconi che ha aggiunto: “ Non è certo l’unica strada che stiamo percorrendo nel campo della non autosufficienza e dell’assistenza alle famiglie – abbiamo investito per esempio nelle qualità delle strutture residenziali e nel sostegno con l’assegno di cura di 200 euro al mese- ma questo progetto può diventare un prototipo per strutturare un servizio che sarà sempre più necessario in futuro, visti i tagli alla Sanità e il numero di anziani non autosufficienti ( penso all’Alzheimer con 25 mila casi) che si profila imponente in confronto ai malati acuti negli ospedali. “
L’ACLI fungerà da vera e propria agenzia di intermediazione in questo specifico settore per garantire un’integrazione efficiente ed efficace tra famiglie e fornire un supporto tecnico anche sotto il profilo degli adempimenti burocratici. Veniamo da più di 10 anni di esperienza in questo settore e facciamo anche Ricerca– ha detto Fabio Corradini responsabile del progetto ACLI – Percorsi che ci hanno suggerito di realizzare la formazione di un Albo come strumento per garantire sia le famiglie che le badanti, per orientare e accompagnare entrambi in un momento particolarmente delicato come la gestione di un anziano. “ Si tratta di un intervento progettuale complesso e importante, finalizzato alla creazione e sviluppo di una rete integrata per l’intermediazione tra domanda e offerta di assistenti domiciliari, anche attraverso la promozione e lo sviluppo dell’azione d’incrocio domanda offerta,che comporta una collaborazione attiva con i servizi pubblici per l’impiego marchigiani con i Comuni e gli Uffici di Promozione Sociale istituiti presso le sedi degli Ambiti Territoriali Sociali. L’Acli dovrà dunque implementare e mettere a regime l’Elenco regionale delle assistenti familiari qualificate, già istituito, in modo da renderlo capace di verificare in tempo reale la disponibilità dell’offerta. (ad’e)