A giorni il museo dell’immigrazione nel museo di Villa Colloredo

Chi erano i nostri nonni che un giorno son partiti alla volta dell’America per cercare fortuna con la classica valigia di cartone? Sarà una delle domande a cui cercherà di dare risposte il nuovo Museo dell’Emigrazione Marchigiana che nascerà a giorni a Recanati grazie all’accordo e al sostanziale contributo di 100 mila euro della Regione Marche. Il progetto si pone l’obiettivo di riconoscere, conservare e diffondere il valore storico, culturale, sociale rappresentato dall’emigrazione marchigiana nel mondo e troverà idonea collocazione nei locali di Villa Colloredo Mels collocati al piano terra (20 mq. circa), da utilizzare come area di accoglienza e ambientamento dei visitatori, e a livello interrato (200 mq.) dove ci sarà il vero e proprio allestimento (per un costo preventivato di circa 38 mila euro) realizzato anche grazie all’apporto dell’Istituto Regionale per la Storia di Liberazione delle Marche (Istituto Storia Marche). Il progetto approvato dalla Giunta prevede la creazione di una struttura polifunzionale con un centro di documentazione, fruibile da parte degli studiosi, e un percorso espositivo – museale dedicato alla fruizione didattica e del pubblico più vasto, nel quale troveranno visibilità i reperti più interessanti. Inizialmente si procederà a reperire tutto il materiale, anche attraverso i marchigiani residenti all’estero, per poi organizzarlo in quattro categorie: scritture popolari (lettere private, diari, autobiografie, memorie), iconografia (fotografie, cartoline illustrate, reperti filmati, manifesti, volantini pubblicitari), documenti amministrativi, istituzionali e vari (passaporti, rimesse, documenti di viaggio) e oggettistica (reperti di qualsiasi natura dell’esperienza migratoria, gli strumenti di lavoro, reperti di viaggio). Le molte installazioni multimediali previste (per un costo preventivato di circa 20 mila euro)  permetterà al pubblico di rivivere tutte le fasi della vicenda migratoria dei nostri conterranei: dalla decisione di partire (nella povera casa, magari su sollecitazione delle lettere inviate da qualche parente già emigrato) al viaggio, ai luoghi di arrivo, alla costruzione della nuova vita. Gli spazi finali dell’allestimento, infine, sono pensati per evidenziare le ricadute attuali della nostra emigrazione: ovvero cosa ora esiste nei paesi di destinazione grazie al lavoro ed ai sacrifici della nostra gente.

Lascia un commento