Recanati. nota dell’Udc. “L’UdC ha promosso e fortemente voluto la family card. Il partito è dunque soddisfatto per la scelta della Giunta Comunale di ripristinare uno strumento a sostegno delle famiglie, previsto dalla precedente amministrazione ma mai avviato realmente.
I sostenitori e promotori dell’iniziativa furono l’allora vice-sindaco Luca Marconi e il consigliere comunale Gabriele Garofolo, oggi rispettivamente assessore regionale e capo-gruppo UdC.
Si è consapevoli che si debbano individuare gli strumenti giusti per sostenere le famiglie in questo periodo di crisi. Probabilmente non sarà sufficiente individuarne uno solo ma si dovrà cercare di comprendere da dove giungono le difficoltà economiche e quindi gestionali di una famiglia per stilare un pacchetto di interventi che vadano a colpire più aspetti.
Per quanto riguarda la family card in particolare, seppure soddisfatto per la scelta di ripristinarla, l’UdC non può non sottolineare come lo strumento debba essere ancora di più rafforzato, anche per evitare il rischio di allargare troppo la platea che porta ad erogare ad una larga molteplicità di destinatari fondi a volte troppo esigui.
Sarebbe opportuno iniziare a sostenere le famiglie più numerose (che sono spesso le più povere) per poi verificare se eventualmente ci sia la possibilità di allargare la maglia dei destinatari.
La cosa che si ritiene essere fuori discussione è invece la necessità di abbassare il tetto della dichiarazione ISEE relativo all’erogazione del finanziamento (la cosa potrebbe valere anche per l’asilo).
Si ritiene che questo non possa superare i 20.000,00€ (attualmente si parla di 27.000,00€ per attestarlo alla soglia dei voucher legati all’asilo nido) e che si possa anche ragionare sulla soglia dei 15.000,00€. L’aiuto insomma deve andare effettivamente a chi ne ha bisogno e non a quelle famiglie che magari non ricevono altri contributi (requisito per ricevere il contributo della family card) e si vedono corrispondere questo sebbene siano benestanti, a scapito di altre sensibilmente più povere.”