Di Giacomo al sesto giorno di sciopero della fame

DI GIACOMO AL SESTO GIORNO DI SCIOPERO DELLA FAME

ESSENZIALE SALVARE DDL SULLE PENE ALTERNATIVE

IN ITALIA GIUSTIZIA DA RECORD NEGATIVO

SISTEMA AL COLLASSO CON OLTRE 9 MILIONI DI PROCESSI PENDENTI

LE CARCERI ESPLODONO – NEL’ULTIMO MESE

SEI EVASI, DUE SUICI E DIECI POLIZIOTTI FINITI IN OSPEDALE

 

Ancona. Il Presidente dell’Associazione “Cultura e Solidarietà” Aldo Di Giacomo ha iniziato un giro di conferenze stampa che lo vedrà presente in tutte le regioni d’Italia. Intendimento di Di Diacomo è quello di sensibilizzare il mondo della politica sul grave problema della giustizia: gli oltre nove milioni di processi pendenti rendono impossibile continuare a sottoporre a processo penale alcuni reati quali ad esempio  immigrazione clandestina, diffamazione, reati legati ad alcuni tipi di droghe ecc. imprescindibile dunque sarebbe una depenalizzazione di questi reati seguita da una amnistia. Di Giacomo è al secondo sciopero  della fame (il primo terminato a giugno con ricovero in ospedale dopo 30 giorni); dal primo si è avuto sicuramente un segnale tangibile che è quello del DDL approvato alla Camera, lo stesso dovrà passare al Senato per l’approvazione definitiva, sulle misure alternative alla detenzione, il quale prevede l’introduzione nel codice di procedura penale dell’istituto della messa in prova, della sospensione del processo in assenza dell’imputato ed un introduzione nel codice penale e nelle norme complementari di pene detentive non carcerarie. Questo DDL va sicuramente inteso come un segnale concreto verso un cambio di politica sul sistema giustizia, resta ancora molto da fare ma la strada intrapresa era sicuramente quella giusta. Con le dimissioni di Monti è quasi certa la mancata approvazione al Senato segnando cosi di fatto la scomparsa del DDL. Intendimento del presidente Di Giacomo è quello ti tenere in vita il DDL in oggetto e fare prevedere una seria depenalizzazione. Punto ulteriore è quello della congestione delle carceri con 68mila detenuti presenti a fronte di 43mila. Le carcere Italiane vivono una situazione di illegalità: detenuti ammassati in spazi insufficiente; carenza di poliziotti penitenziari , di educatori, medici, psicologi, obbligati a vivere in condizioni disumane tutto questo nel più assoluto silenzio della politica. Per questo il presidente incontrerà i leader ti tutti i gruppi politici. Lo stesso ha iniziato il suo giro di conferenze stampa dal Molise e proseguirà martedi 18 in Basilicata il giorno successivo nel Lazio. Lo sciopero della fame continuerà fino a quando non si approverà il DDL sulle misure alternati e non si avrà l’impegno del mondo della politica a risolvere questa problematica.

Sciopero della fame iniziato Martedi 11 Dicembre 2012 alle ore 12:00;

Peso rilevato 84,40 Kg;

Medico chirurgo specialista in medica sportiva e nutrizione Dott. Felice DI DONATO 335/357038

Roma lì, 17 Dicembre 2012

Il Presidente

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