Siamo riusciti a far chiudere anche l’Extra. Città morta
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Si dice che la Befana tutte le feste porta via ma quest’anno sembra proprio aver fatto l’en plein perché nel sacco ha messo anche il club l’Extra di via Cesare Battisti. Marco Angelini, direttore da sempre del noto locale recanatese, ha presentato, infatti, sul suo sito facebok lo spettacolo del giorno dell’Epifania come l’ultimo della serie annunciando il proprio commiato. Ha preso, dice, “la serata con la pace dei sensi perché ho deciso assieme ai miei collaboratori che il percorso dell’Extra è giunto alle fasi conclusive. Abbiamo, scrive ancora Angelini, esplorato in 7 anni tutto ciò che si poteva esplorare….dal Punk Rock all’Indie, siamo passati al Reggae, ci siamo affacciati allo Ska, poi abbiamo iniziato con l’elettronica per attraversare in seguito l’elettro anni 90.” L’Extra è stato a volte al centro di polemiche, specie con i vicini di casa che lamentavano la confusione nelle ore notturne e atti di vandalismo fuori dal locale. Ma da sempre ha rappresentato per molti giovani, non solo recanatesi, un punto di riferimento importante per la movida cittadina che ha fatto dormire sonni tranquilli anche a tanti genitori sapendo che i loro figli non erano costretti a salire in macchina per divertirsi. “Crediamo profondamente di aver fatto un lavoro incredibile, dice ancora Angelini nel suo mesto addio su facebok, in considerazione del fatto che il nostro club si trova in una piccola collina marchigiana dove abitano solo 20.000 anime…e spesso la programmazione è stata alla pari dei grandi club dei Capoluoghi Italiani.” Niente polemiche sul perché della chiusura del locale, solo la voglia di cambiare: “Ho deciso perché credo che sia concluso il percorso del Club, nulla di più. Mi dedicherò a grandi eventi nel settore fieristico oltre alle varie attività di famiglia da portare avanti. Ma qualche rimpatriata di sicuro ci sarà. La data dell’ultima grande festa è ancora in forse: ho una grande idea per il Carnevale!” Angelini aveva lamentato ultimamente come fosse impossibile lavorare a Recanati denunciando una scarsa collaborazione, se non addirittura ostilità, da parte dell’Amministrazione comunale e di altre istituzioni. Così Recanati perde un altro importante locale che costituiva anche una risorsa per le altre attività cittadine, soprattutto del centro storico, e un motivo di ricchezza per tutti perché attirava centinaia di giovani da ogni parte della regione. Parafrasando un noto titolo di un film dei fratelli Coen Recanati, davvero, rischia da domani di apparire una città per vecchi.