Al via la campagna elettorale e per ora di certo Recanati può puntare su un solo candidato alla Camera, Luca Marconi che si presenta nelle file dell’UDC dopo Rocco Buttiglione, capolista, e l’uscente Amedeo Ciccanti.
Una candidatura di “servizio” visto che i sondaggi danno tutti per certo per il partito di Casini l’elezione nelle Marche di un solo candidato che sarà quasi sicuramente Ciccanti dando per scontato che Buttiglione sarà eletto anche in altre regioni. Una nomination, però, che comporta sin da subito per Marconi la revoca temporanea delle deleghe a suo tempo conferitegli da Spacca, e cioè sostegno alla famiglia e servizi sociali, cooperazione allo sviluppo, emigrazione e immigrazione e promozione della Cooperazione.
“In questo caso io rimango assessore ma non ho più l’esercizio delle funzioni, spiega Marconi, per cui non posso partecipare a convegni, a trattative sindacali o ad incontri istituzionali. Materialmente non c’è più l’uso dell’auto di servizio (le auto blu ormai le avevamo cancellate tempo fa) per gli spostamenti in Regione anche se io la uso molto poco, il costo delle telefonate per questo periodo è a mio carico ed eviterò di frequentare gli uffici regionali perché non si possa dire che l’assessore usi il personale e le strutture per la sua campagna elettorale.”
Marconi non è nuovo a queste vicende e ricorda che tale autosospensione è scattata anche nel 1995 quando da sindaco di Recanati era candidato alle regionali “e non frequentai il Comune per oltre 40 giorni tanto che creai anche qualche difficoltà perché il sindaco, più che un assessore, non può sottrarsi completamente ad alcune funzioni. Tutto questo, dice infine Marconi, è un po’ coreografia, un po’ sostanza ma per i tempi in cui viviamo credo che alcuni segnali, in mezzo a tanto scontento da parte dei cittadini ed elettori, valga la pena darli: piccole ma significative buoni prassi che, messe in campo tutte insieme, possono cambiare il costume politico e culturale italiano.”