Recanati. Nota di Roberto Bartomeoli. Da Taddei solo attacchi alla persona, ironie e falsità. Non ha capito quali sono le necessità dei recanatesi.
Peccato che al confronto sulle reali necessità dei recanatesi che non sono certo i microchip sui sacchetti dell’immondizia, Taddei preferisca gli attacchi alla persona, le ironie e le falsità.
La delibera di giunta nr 7 del 16.01.2013 che invito i cittadini a scaricare dal sito internet del Comune è troppo chiara per essere mal interpretata. L’atto parla di costi certi che ammontano a 117.700 euro l’anno e di risparmi presunti che “potrebbero raggiungere” gli 86.600 euro a regime e non i 120.000 euro dichiarati alla stampa dall’assessore in un goffo e disperato tentativo di far quadrare i conti da subito. Ci domandiamo poi, quale sarà il prezzo che dovranno pagare i recanatesi per raggiungere l’obiettivo? Quale l’entità delle sanzioni per i trasgressori? Perché su 57 comuni della Provincia solo 10 hanno aderito all’iniziativa? Come mai una questione così importante non è passata in Consiglio? Quanti progetti più importanti e prioritari avremmo potuto fare con i fondi destinati al microchip?
Sui derivati da chi sostiene Mario Monti mi sarei aspettato maggiore prudenza vista la vicenda del Monte dei Paschi di Siena dove una spregiudicata operazione di finanza derivata architettata da una banca mal gestita da uomini del PD è stata coperta dal governo Monti con i soldi dall’intero gettito dell’IMU per la prima casa. I derivati recanatesi sono stati tutta un’altra cosa, chiusi senza alcun esborso per il Comune grazie al lavoro svolto sia dalla passata che dall’attuale amministrazione. Contratti che vennero sottoscritti dalla ragioneria nel lontano 2001 per i quali sindaco ed assessori agirono con buon senso, ignorando semmai la complessità della materia. Se lo può tranquillizzare il sottoscritto in quell’anno non sedeva in giunta, contrariamente al rappresentante della sua lista.
Che Taddei poi non abbia capito il progetto centrodestra Recanati non mi sorprende, in fondo è poca cosa per chi nel 2009 al primo turno ha appoggiato il candidato sindaco della Lega Nord al secondo quello del PD (ricevendone in cambio l’ambita poltrona) e l’anno dopo ha aderito all’UDC.