Recanati. E’ la pena inflitta, l’altra sera, alla famiglia Manzotti di Loreto che aveva chiesto di retrocedere circa due ettari e mezzo di terreno in zona Squartabue di Recanati, destinata ad attività sportive e di spettacolo, in area agricola. Per quel terreno i tre proprietari, Giancarlo Manzotti, la sorella e la madre, dovrebbero pagare la bellezza di 7.000 euro di Imu. Cifra, ci dice Manzotti, che non è nelle loro possibilità perché la madre è pensionata e lui è dipendente in una azienda. L’occasione di questa retrocessione dell’area era stata offerta dall’adeguamento del nuovo Piano Regolatore al Piano territoriale di Coordinamento Provinciale che permetteva ai cittadini di presentare le dovute osservazioni, approdate l’altra sera in Consiglio Comunale. La crisi colpisce tutti inesorabilmente sino a far rinunciare persino ad un’area che potrebbe essere venduta ad un prezzo decisamente più vantaggioso rispetto a quello agricolo, ma, in virtù proprio dell’assenza di possibili acquirenti, in questo periodo di magra, possedere un’area edificabile che nessuno vuole finisce per costituire più un fardello economico che altro. La cosa curiosa è che inizialmente l’ufficio tecnico del Comune aveva approvato la richiesta di retrocessione dell’area considerato il “ridotto consumo del suolo, si diceva nelle motivazioni, in armonia con la legge regionale 22 del 2011.” Sembrava tutto fatto ma qualcosa è intervenuto a far rivoltare completamente la frittata e il motivo è stato il fatto che “la proposta di retrocessione viene a disgregare il tessuto edilizio urbanizzato.” Infuriato Manzotti, presente fra il pubblico, che se n’è andato minacciando di ricorrere a vie legali. Proteste anche dai banchi dell’opposizione per questo inaspettato dietro fronte che contraddiceva quanto deciso in sede di commissione urbanistica.