Benedetto XVI si dimette. nota di Girio Marabini

LE DIMISSIONI DEL PAPA. UN GESTO DI PROFONDA UMANITA’ nota di Girio Marabini. Il Papa lascia il proprio “potere temporale” con una pubblica confessione, con un atto di umiltà e di profonda umanità che rende il fatto, di per sé straordinario ed importante, ancora più grande ed esemplare. Dice infatti il Papa: (…) Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato.”

Confessa pubblicamente la propria fragilità di uomo. Riconosce i propri limiti e affronta con coraggio una grave decisione quella di dare le dimissioni. Il suo gesto non può essere considerato come un “gran rifiuto”, come un gesto di rassegnazione, ma va inteso nel senso di una consapevole ed esemplare assunzione di responabilità. In una società come quella attuale, raramente capita che chi ha l’autorità (qualsiasi autorità!) assuma fino in fondo le proprie responsabilità che invece sono sempre degli altri. E’ dunque il suo un atto di coraggio, quella virtù, estremamente necessaria all’uomo di oggi, che è l’opposto del timore, sentimento che fa evitare la prova e rimandare la decisione. Il gesto del Papa ci invita tutti a capire i nostri limiti, ci invita ad una riflessione profonda, ad abbandonare i disvalori rappresentati dall’effemiro, dalla suprficialità delle grandezze esteriori, ci invita cioè a riscoprire la nostra “umanità” che è qualcosa di interiore e di autentico. Il linguaggio usato dal Papa è quello semplice ed umile del Vangelo che parla al cuore della gente e per questo è più credibile ed autentico.

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