Sospesa per 15 giorni la licenza al bar Quattro porte

MACERATA. Nella giornata odierna, il personale della Divisione di Polizia Amministrativa della Questura di Macerata, diretto dal Primo Dirigente Dr. Marcello Gasparini, ha eseguito il provvedimento di sospensione della licenza per giorni 15 adottato dal Questore della Provincia di Macerata in data 3.04.2013 a carico di SCAGNOLI Fabrizio, quale titolare dell’ autorizzazione per la somministrazione di alimenti e bevande rilasciata dal Comune di Macerata (MC) per i locali dell’ esercizio pubblico all’ insegna “Quattro Porte” di via XX Settembre n. 12 a Macerata (MC).

Come noto in data 30.03.3013 alle ore 00.30 circa, personale dipendente interveniva accertando che un cliente, poi tratto in arresto, aveva appena attinto al collo con un coltello tre giovani clienti, poi sottoposti alle cure del locale Pronto Soccorso.

Il provvedimento, estremamente articolato nella motivazione, dà conto di una pluralità di episodi che hanno determinato interventi del 113, con particolare riguardo al più recente, caratterizzato da particolare gravità per il numero delle persone coinvolte, per il rischio di più gravi conseguenze e per il rischio di coinvolgimento di terzi estranei, per i futili motivi che lo hanno originato.

Inoltre, si dà conto che l’ immobile ove ha sede l’ attività commerciale non presenta alcuna uscita di sicurezza e pertanto la possibile reiterata attuazione di attività di pubblico spettacolo e intrattenimento costituisce pericolo per l’ incolumità pubblica.

 Già in data 14.10.2009 lo stesso locale era stato destinatario di analogo provvedimento, per giorni 7, in seguito ad una violenta colluttazione tra alcuni clienti e maestranze del locale, in cui erano stati provocati anche danneggiamenti ad auto in sosta prima dell’ intervento delle Volanti.

Anche il Comune era stato interessato alla questione.

Infatti, segnalati gli esiti di reiterati controlli e interventi di polizia, nell’ aprile 2012, con ordinanza disponeva la cessazione dell’attività di pubblico trattenimento svolta in difetto delle necessarie autorizzazioni: certificazione per la prevenzione degli incendi, licenza di agibilità del locale di cui all’art. 80 T.U.L.P.S. e licenze per il trattenimento danzante e musicale, di cui all’art. 68 T.U.L.P.S., atteso che il locale appariva privo dei requisiti necessari quali, ad esempio, le uscite di sicurezza.

Lo stesso Comune, nuovamente interessato dalla Questura in seguito all’ esito di nuovi controlli di Polizia e parallele segnalazioni alla locale Procura della Repubblica, è intervenuto con la recentissima ordinanza  del 6.03.2013, disponendo la sospensione dell’ attività di pubblico esercizio di somministrazione del locale in oggetto, ritenuto l’ abuso di detta licenza poiché “il titolare utilizza i locali del pubblico esercizio in questione anche per l’ attività di pubblico spettacolo del tipo trattenimento danzante e feste da ballo, senza aver preventivamente ottenuto la licenza di agibilità per locale di pubblico spettacolo ex art. 80 TULPS e la licenza per pubblici spettacoli o trattenimenti ex art. 68 del TULPS”.

L’articolo 100, comma 1 del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, prevede che “oltre i casi indicati dalla legge, il Questore può sospendere la licenza di un esercizio nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini”.

Il provvedimento in questione rientra nelle attività di controllo e di prevenzione disposti dalla Questura, la quale è sempre stata attenta ai fenomeni che coinvolgono il centro storico di Macerata, anche a seguito dei diversi esposti giunti dalla cittadinanza, relativi agli atti di vandalismo e schiamazzi notturni. Dopo l’arresto immediato dell’egiziano, autore del triplice accoltellamento, considerate le caratteristiche dei locali e le modalità di svolgimento dell’attività, il provvedimento sospensivo in esame mira soprattutto alla necessità di tutelare la pubblica incolumità, soprattutto per quanto concerne gli avventori dei locali, costituti spesso da giovani ragazzi.

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