Recanati. Il sindaco Fiordomo propone il taglio delle indennità degli amministratori di Astea di cui il Comune leopardiano detiene il 24,13% delle quote societarie. Il primo cittadino lo annuncia cogliendo l’occasione solenne del 25 aprile quando, dal palco di Piazza Leopardi, aprendo gli interventi per la celebrazione della liberazione, grida forte tutti i privilegi della casta e gli alti costi della politica. Non è un caso che abbia scelto questa circostanza, lui renziano di ferro con tanta voglia di rottamare a cominciare dal suo partito, a pochi giorni dalla data per il rinnovo del presidente e amministratore delegato della multiutility. Un’uscita che contraddice, per certi versi, quanto, invece, sostenuto da sempre di una spesa invariata, nel corso degli anni, per le indennità degli amministratori del gruppo Astea che ha portato l’Amministrazione Comunale nel passato a respingere in Consiglio Comunale ogni proposta, avanzata dalle opposizione, di un taglio delle loro indennità. Fiordomo è stato perentorio: “Dobbiamo operare il taglio dei parlamentari, mettere in discussione il finanziamento pubblico e i rimborsi spese ai partiti, dismettere le auto blu (noi viaggiamo con una Punto a metano), tagliare le segreterie, i portavoce e i portaborse. Dobbiamo, ha insistito, ragionare sui tagli delle indennità: nei comuni c’è un taglio del 10% già in vigore da alcuni anni. Noi proporremo, come Comune di Recanati, il taglio dei rimborsi spese e delle indennità nelle nostre municipalizzate, a cominciare da Astea, perché dobbiamo dare esempi positivi. E’ necessario mettere in atto azioni contro la crisi, per il lavoro e per i giovani. Non è possibile che il 71% delle famiglie italiane rinunciano alle analisi e alle visite specialistiche perché non hanno i soldi per curarsi.” Fiordomo ha voluto dare, insomma, un significato nuovo alla giornata del 25 aprile e alla lotta partigiana. “Mi chiedo che cosa servono le nostre parole, il corteo, i vessilli, se poi intorno a noi abbiamo pessimi esempi e c’è uno squallore vergognoso. Basta con il predicare bene e razzolare male.” Parole che suonano come armonie celestiali per l’opposizione che, contro gli aumenti degli stipendi Astea, ha scatenato da tempo una battaglia feroce denunciando aumenti anche del 165% come nel caso del vice presidente, che è passato da 9.300 a 24.500 euro, del più 46% per il presidente (da 33.000 a 48.000 euro) e del 52% per i consiglieri (da 7.300 a 11.000 euro).